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funzioni secondarie delle piante. 55

possono restarvi quelli che sono atti a nutrirne un’altra, poichè non tutti richiedono gli stessi principj; spiegandosi con ciò anche la simpatia di alcune piante a vivere vicine, e l’antipatia o l’impossibilità per altre di vegetare convenientemente poste in questa circostanza, come vedremo in seguito, e come più lungamente mostrerò parlando della rotazione agraria.

Ma suppongasi pur l’esistenza di queste escrezioni dannose alla pianta medesima; come può immaginarsi che scendano dalle foglie sino alle estremità delle radici insieme colla linfa discendente nutritiva senza arrecar svantaggio alla pianta, se subito dopo le sono venefiche? E se realmente esse si accumulano presso le radici e nel terreno, come non riescono tostamente dannose, per l’egual tempo ed in ogni circostanza? Perchè in un terreno non si può seminar frumento due anni di seguito, quando in altro si può raccoglierlo per due o per tre consecutivi? Come avviene che in varj luoghi per molti anni si potè continuare la stessa coltivazione?

Io credo che chi volesse rispondere sarebbe assai imbrogliato. Ed io intanto ritengo che i vegetali non abbiano vere escrezioni, ma soltanto secrezioni di parti inutili o superflue alla loro nutrizione, e che queste non siano per sè essenzialmente nocive alla pianta che le secerne, nè alle piante della medesima specie.

del colore nei vegetali.

§ 43. Varie sono le opinioni intorno alla causa del diverso colore nei diversi vegetali o nelle loro varie parti. Alcuni vogliono che in essi già esistano umori di vario colore, altri un solo, modificato dall’acqua, dall’ossigeno dell’aria, o dagli alcali ed acidi vegetali. A me pare che sia meglio supporne uno solo, il quale, quando sia giunto alle parti esterne della pianta, si modifichi a norma della costituzione di queste, della natura chimica dei loro sughi, e degli agenti atmosferici.