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586 potatura del gelso.


In qualunque modo ed in qualunque epoca poi si eseguisca il taglio, lo si farà con ferri bene affilati, in vicinanza ai nodi, onde non lasciar una parte di legno che difficilmente o mai si ricopre, levando anzi con falcetto o con sega que’ mozziconi secchi che si riscontrassero, ed i rami tortuosi, o troppo ravvicinati, avvertendo sempre di mantenere la testa del gelso, ossia la sommità dei rami ad uno stesso livello, perchè meglio si ripartisca l’umore e la vigoria fra i diversi rami.

§ 594. Ciononostante per quanto si procuri di tagliar corto, o di tagliare ogni due anni per non innalzare di troppo il gelso, e perchè le sue diramazioni acquistino sufficiente robustezza da sostenervi chi deve cogliere la foglia, avvien spesso che, o per effetto del clima freddo, o perchè il terreno sia poco adatto, i rami riescano o deboli, o troppo alti, o che la foglia diminuisca di larghezza, non essendovi la giusta proporzione tra la lunghezza e la robustezza dei rami. Come pure il gelso deperisce o per l’età o per malattia, od anche per mancanza al nutrimento, e la quantità e l’ampiezza delle foglie cessano d’essere in relazione colla lunghezza ed estensione dei rami, mostrando che l’aumento delle radici non è più in giusto rapporto con quello dei rami, e che per conseguenza esse non trovano più un sufficiente nutrimento. Allora, quando non si possa rimediare col concime per attivare una maggior nutrizione, sarà invece necessario mettere in relazione i rami colle radici, diminuendone il numero, o la lunghezza. Se poi tratterassi di gelso deperente il taglio si farà di primavera; se il gelso sarà troppo alto e debole di rami, quantunque vegeto, lo si potrà tagliare d’estate dopo la sfrondatura. In ogni caso, oltre al diradare alcun poco le ramificazioni, si dovranno anche accorciare; non portando però mal il taglio sopra rami che superino il diametro di 0m,05 a 0m,08; acciò la ferita sia presto rimarginata. — Pei gelsi da siepe valgono le stesse norme, fuorchè si devono mantenere più raccolti ne’ loro rami.

§ 595. La consuetudine speciale a ciascun paese porta bensì alcune differenze nella pratica del taglio, ma il più delle volte questa consuetudine non è fondata nè sulla pratica conveniente ad un dato luogo, nè sui precetti teorici. S’introduce per esempio una pianta di clima caldo in altro che lo sia meno, e vuolsi conservare quello stesso metodo di coltura, che si vidde in pratica nel luogo originario e questo sarà certamente un errore. In seguito questo metodo in alcuni paesi si modifica,