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578 impianto del gelso.

vasi di coltivazioni il cui prodotto non potevasi ottenere che dopo un certo numero di mesi, in allora conveniva usare di concime sempre più grosso, quanto più lunga era la durata della coltivazione, avvertendo di non applicarlo troppo direttamente, nè troppo presso al tronco od allo stelo della pianta, poichè col tempo le radici si allontanano in cerca di nutrimento. Se questa norma vale per le coltivazioni annuali o di poca durata, tanto più deve essere applicata alla coltivazione degli alberi che devono durare per molti anni. Perciò tanto nelle viti, quanto nel gelso è un grande errore l’adoperare concimi minuti, sparsi anche troppo presso le radici; per tal modo in meno di due o tre anni la pianta non trova più alcun residuo del concime, il quale o venne già consumato dal primo stendersi delle radici della pianta, o dalle altre coltivazioni. Importa molto adunque che si usi di concime grosso, distribuito equabilmente per tutta la fuoppa, ben mescolato a terra, e tenuto anche piuttosto profondo, acciò le altre coltivazioni non lo convertano a loro profitto.

Nei terreni tenaci simil qualità d’ingrasso servirà molto anche a renderlo più penetrabile dalle radici: e nei terreni molto sciolti si potranno bensì sminuzzare un poco più le materie che servono di concime, ma non si lasceranno fermentare o decomporre di troppo. Così il gelso troverà per molti anni con che mantenere una florida vegetazione.

§ 586. Preparato il concime si passa a far la piantagione. S’incomincia col fare nel mezzo della buca un rialzo colla terra migliore sul quale si adagia il gelso, ben mondo dalle radici secche, guaste o lacere, togliendogli anche il fittone o quelle radici che troppo grosse si allungassero perpendicolarmente. Nel collocare la pianta sul rialzo, si deve procurare che il colletto della pianta non resti al di sotto del livello del campo più di 0m,05 a 0m,10; indi si distribuiscano le radici intorno al rialzo, e si ricoprano frammischiandole colla terra superficiale posta da parte; poi vi si getta anche il letame, alternandolo colla buona terra, sino a riempire circa i due terzi inferiori della fuoppa, e finalmente al dì sopra si rimette la terra cavata dal fondo, la quale col tempo e cogli ingrassi si farà buona anch’essa. Se trattasi di stabilire una linea di gelsi, s’incomincia dal piantare quelli ai due capi, indi uno o più fra quelli, a seconda della lunghezza della linea, in modo che traguardando dal primo all’ultimo, l’asta del gelso dietro cui si osserva ricopra l’asta di quello o di quelli che si piantano in seguito nel mezzo.