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propagazione del gelso. 573

raneamente si deve inoltre zappare il vivajo tre volte all’anno, e tenerlo mondo dalle cattive erbe. In tal modo, in quattro o cinque anni dopo la semina, avremo un gelso abbastanza robusto da potersi trasportare nei campi.

Un aro (100m quad.) può contenere 125 gelsetti, che a cent. 50 ciascuno, darebbe circa fr. 60; dai quali dedotte le spese di semina e di coltivazione per cinque anni, calcolabili a fr. 15, resteranno fr. 45 di prodotto netto per ogni aro, ossia fr. 4500 all’ettaro, ogni cinque anni, o fr. 900 ogni anno.

§ 578. Ho detto che per mezzo della semina il gelso, acclimatizzandosi, subiva delle modificazioni. Eccovi pertanto un confronto fra i caratteri d' un gelso innestato e d’un altro nato da seme, detto selvatico.

GELSO INNESTATO.

Legno di fibra larga, midollo grande, visibile anche il 2.° anno. Si recide facilmente.

Rami annuali lunghi, con quasi nessun rametto laterale; nodi assai distanti fra loro; i teneri germogli di 5 ad 8 foglie si staccano facilmente.

Foglie larghe, acquose, liscie, consistenti, e che si staccano facilmente senza lacerare la corteccia.

Corteccia liscia, sottile, e che si stacca facilmente dal legno.

Il legno di due anni porta frutti grossi, ma con pochi semi maturi.

GELSO SELVATICO.

Legno più compatto, midollo piccolo, che scompare il 2.° anno. Più resistente al taglio.

Rami più corti, con rami laterali quasi ad ogni nodo; nodi più ravvicinati; i germogli si staccano difficilmente, e se ne lacera la corteccia.

Foglie più piccole, quasi sempre divise, meno acquose, meno consistenti, ma che si staccano difficilmente senza lacerare la corteccia.

Corteccia più rugosa, grossa, e che difficilmente si distacca dal legno.

Il legno di due anni difficilmente porta frutti, e questi sono più piccoli, ma più abbondanti di semi e più maturi1.

  1. Reso indispensabile l’innesto, alcuni preferiscono seminare il frutto od il seme della pianta selvatica per maggior sicurezza dell’operazione, e per ottenere una pianta sempre più robusta.