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572 propagazione del gelso.

superficiali, onde potere più facilmente levare le piante dal vivajo, senza romperle o guastarle.

Nell’interrare i gelsetti nel vivajo, s’avverta di stenderne e dividerne con diligenza le radici da ciascun lato, frammischiandole a terra ben scorrevole, in modo che tutte le involga senza comprimerle o ravvicinarle, e che non restino dei vuoti.

Finito l’impianto, con una tanaglia si tagliano le pianticelle ben presso terra. Usando del falcetto si correrebbe pericolo di svellerle o di scuoterne le radici. Anche quelle rimaste nel semenzajo, cui si diede pure una distanza di 0m,50 tra linea e linea, e di 0m,75 fra pianta e pianta, si dovranno tagliare presso terra, e poi si zapperanno.

Sviluppatesi le gemme in basso a fior di terra, se ne lascerà una sola per pianta, staccando le altre quando sono ancor tenere onde non produr lacerazioni sulla giovane corteccia. L’unica gemma che si è conservata si allevi dritta, levandole tutti i ramicelli laterali, mano mano che si sviluppano quando sono ancor teneri, senza levare la foglia presso la quale sorgono. La rimondatura di quest’ultima cacciata si faccia soltanto sino all’altezza di 1m,50 circa, permettendo che al di sopra allarghi e distenda anche le cacciate laterali.

Continuamente poi si tengano mondi dalle erbe il vivajo ed il semenzajo ridotto a vivajo, zappando frequentemente quando la terra non sia troppo bagnata, nè troppo indurita dalla siccità. Così facendo le pianticelle lasciate nel vivajo daranno sicuramente una cacciata di metri 1,75, che è un’altezza più che sufficiente per formar l’asta ossia il tronco del futuro gelso. Quelle del vivajo, se il terreno sarà stato ben lavorato, concimato discretamente, e che la stagione non sia stata troppo arida, o che siasi potuto irrigare, arriveranno anch’esse ad un’altezza di metri 1,50, tanto più se si avrà avuto cura di togliere frequentemente i ramicelli laterali. Le cacciate che non avessero potuto raggiungere un’altezza di 1m,30, si dovranno nuovamente recidere presso terra, che, nel secondo anno, rinnoveranno certamente una cacciata abbastanza lunga.

Avutasi una cacciata maggiore di 1m,50, si continuerà per due o tre anni successivi a tenerla monda dai rametti laterali almeno sino all’altezza di 1m,30, lasciando intatto il resto che forma la cima. Siccome poi l’asta, o futuro tronco, non è per anco robusta da sostenere il fiocco della cima, così la si sostiene e raddrizza assicurandola ad un palo. Contempo-