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recipienti ed utensili.

§ 550. Qualunque recipiente destinato a contener vino dovrebbe esser di legname compatto, ben stagionato, e rimasto per molto tempo nell’acqua, onde fargli perdere gran parte di quelle sostanze solubili, che sono causa dell’alterazione del legno e del successivo odor cattivo del vino.

Il miglior legname per costruire le botti è quello di rovere, di ciliegio, di pesco e di mandorlo; il legno di castagno è di minor durata. Per le botti che servono soltanto al trasporto può servire il legno di pioppo, di alberella, di betula, e di ontano; per le benaccie e recipenti pel mosto può servire la peccia, il larice ed il castagno. La miglior cerchiatura è quella di ferro. Le botti devono avere un’apertura in basso con spina d’onde cavare il vino, ed un foro, munito di cocchiume, nella parte superiore che serve invece per introdurvelo. Nelle botti grandi si pratica un’altra spina a metà dell’altezza, per non agitare tutta la massa nel cavar vino. Inoltre, in basso ove sta la spina, si pratica nel fondo uno sportello che serve ad estrarre le vinaccie, quando si faccia fermentare nelle botti; ed a dar passaggio ad un uomo perchè meglio possa pulirle. Un altro sportello poi è fatto alla parte superiore, nel cui centro sta il cocchiume, allo scopo d’introdurvi le vinaccie. Questi sportelli devono combaciare esattamente nelle loro connessioni, perchè non esca liquido, e non entri aria. Il cocchiume dovrebbe poi essere forato nel mezzo; e questo foro, munito di piccola spina, servirebbe assai bene per ricolmare le botti senza dar loro alcuna scossa, come succede ordinariamente levando e rimettendo il cocchiume a colpi di martello.

§ 551. Per conservare le botti vuote si asciugano perfettamente con manipoli di fieno, lasciandovene ancora un poco di ben secco nell’interno, onde assorbire l’umidità che si formasse. Perciò sarebbe opportuno di chiudere le botti ben asciutte, col fieno nell’interno, perchè questo possa assorbire l’umidità della sola botte e non di tutta la cantina.

Quando si voglia usare nuovamente d’una botte che da qualche mese era asciutta, si aprirà e se ne leverà il fieno; indi la si laverà, la qual lavatura non la si dovrebbe mai fare con acqua, ma piuttosto con vino; e non sarebbe gran male tenere in disparte i fondi delle altre botti per servirsene a