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del frutto. 47


Compita la fecondazione, i petali che formano la corolla, appassiscono e cadono, gli stami disseccano, e nel centro non resta che il pistillo spesso adagiato sul calice; poi lo stigma e lo stilo, divenuti inutili, cadono lasciando solo l’ovario, cui resta affidata l’opera della riproduzione.

Da qui gli agricoltori dovrebbero accorgersi di quanto importi rispettare il fiore maschile nei cereali, smettendo l’uso riprovevole di togliere al melgone il fiore maschio ancora immaturo, per convertirlo in cibo pel bestiame, a scapito del peso, del volume e della bontà del grano. Non si teme forse la pioggia nel tempo della fioritura del frumento, dell’uva e di tutti gli altri frutti, perchè essa dilava i fiori e spesso trascina in basso il polline senza avergli lasciato il tempo di spandersi a fecondare il fiore? Perchè dunque quel che vale in un caso non vale per un altro identico? Non vi ha scusa; non si può addurre nemmeno l’utile; accusatevi piuttosto d’ostinazione o d’ignoranza.

del frutto.

§ 34. L’ovario che si sviluppa, pel contemporaneo svilupparsi ed ingrossasi dei grani, sino a che i grani siano perfetti, 36. Frutto di fava tagliato trasversalmente. — e Epicarpo.— m Mesocarpo. n Endocarpo. — g Seme. — sv, sd Suture del pericarpo.cioè tali da poter propagare la specie, costituiscono il frutto, ultimo e supremo scopo della vita vegetale. Il frutto è composto da due parti; dal pericarpo, e dal grano o seme.

§ 35. Il pericarpo è formato dalle pareti dell’ovario, aumentate di volume e che rinchiudono i grani o semi. Esso può dividersi in tre strati o membrane, uno esterno detto epicarpo, l’altro interno detto endocarpo, e d’uno intermedio, ordinariamente più o meno polposo detto mesocarpo (fig. 36).