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del mosto. 517


3.a Pectina.

4.a Materia gommosa.

5.a Materia colorante.

6.a Tannino.

7.a Bitartrato di potassa; acido tartrico combinato colla potassa, e talvolta anche colla calce.

8.a Olio volatile odoroso, od etere enantico.

9.a Acqua.

Invece, mediante l’abbruciamento, riscontransi nelle ceneri del mosto le seguenti parti incombustibili:

Potassa 58,64
Calce 6,73
Magnesia 7,04
Ossido di ferro e manganese 2,95
Acido solforico 13,58
     »    silicico 9,46
     »    cloridrico 2,27
     »    fosforico 0,14.

Tutte queste sostanze però possono variare nelle loro proporzioni a seconda del clima, delle annate e del terreno in cui trovasi la vite, nonchè pei concimi che sonosi adoperati.

La materia zuccherina abbonda nei climi caldi, ed a pari clima, negli anni caldi ed asciutti; perchè l’assimilazione del gas acido carbonico, la formazione degli acidi vegetali, e la successiva loro conversione in amido e zuccaro esigono una temperatura sempre crescente, e che, nell’uva, superi i 18° per media giornaliera, durevole anche per un tempo più o men lungo, a seconda del vegetale.

L’albumina ed il glutine sono quasi sempre nella stessa quantità, ma riescono in proporzione maggiore quando scarseggi la materia zuccherina.

La pectina e la materia gommosa sono sostanze di natura analoga, insolubili nell’acqua e nell’alcool, ma che sotto l’influenza degli acidi e del calore divengono solubili.

La materia colorante varia secondo la qualità delle uve. È maggiore nei climi caldi, nelle posizioni soleggiate e negli anni caldi; maggiore insomma quanto più l’uva è matura.

Il tannino od acido tannico è un principio astringente che si trova in maggior proporzione nei climi freddi che nei climi caldi.