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508 | rinnovamento della vigna. |
glio asciugherebbero pel sole o pel vento; più presto rimarrebbero liberate dal peso delle nevi, e quindi meno facilmente gelerebbe l’umidità e l’acqua sui loro tralci.
Se vengono abbassate presso il suolo per ricoprirle con terra, zolle e stramaglia, per poi rialzarle in primavera, non solo non se ne trae alcun vantaggio ma si va incontro a sicurissimi danni. E prima di tutto, voi sapete che il freddo e le variazioni di temperatura sono più sensibili presso alla superficie del terreno, per cui talvolta soffrono le viti abbassate e non quelle rimaste in piedi. Inoltre l’azione di abbassare e di innalzare i gambi delle viti, singolarmente se sono grossi e robusti, quantunque si faccia con diligenza, produce la rottura di molti di essi e la vigna più presto divien zoppa e scadente. Se poi l’inverno, e più ancora il principio di primavera, sono piovosi e non troppo freddi, i tralci che toccano il suolo soffrono pel gelo e pel disgelo, o pel caldo umido. Costantemente poi si ha un ritardo in tutte le operazioni di primavera, e per conseguenza un motivo di più perchè siano mal fatte, quantunque le anzidette cose siano state eseguite a suo tempo. Ma che dovrebbe dirsi sull’effetto di questa operazione se generalmente si fa assai male? Nell’autunno i gambi vengono abbassati a viva forza, senza badare che i più grossi, essendo poco flessibili, scricchiolano e si fendono con facilità; abbassati si prendono qua e là alla rinfusa melegazzi, gramigne, sassi o zolle, e vi si gettano sopra senza ricoprirle interamente, come se l’unico scopo fosse di tenerli compressi contro terra; i tralci ordinariamente vagano scoperti sul terreno, come se dovessero soffrir meno il freddo del vecchio gambo; e le giovani viti, come se fossero dotate di calor giovanile, si lasciano impunemente scoperte. In primavera poi è un dalli dalli, si scoprono, si raddrizzano immediatamente senza dar loro tempo di rialzarsi un poco da sè stesse, e così si finisce a schiantare altro buon numero di gambi, che abbia per caso sofferto nell’essere abbassati, o che abbia qualche magagna nel legno. Così la vite maggiormente s’indebolisce e la vigna va presto in decadenza.