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504 della potatura.

si faccia sentire anche dalle radici lontane e più sottili, che sono quelle che assorbono il nutrimento per la pianta. Se trattasi di concime grosso, come di fusti di melgone o di sarmenti secchi o verdi della vite, sarà bene tagliarli a pezzi perchè meglio si ricoprano e putrefino. Nel rincalzare s’abbia l’avvertenza di rialzare la terra presso i gambi, acciò l’acqua scoli più facilmente, e meglio si difendano le radici dal freddo. A questo proposito vi ricorderò che se la terra soffice è quella che asciuga più presto e che lascia penetrare il calore atmosferico, essa è pur quella che meno si lascia congelare profondamente.

Nei terreni troppo tenaci, queste scalzature si fanno anche in primavera al solo scopo di far penetrare il calor solare nel terreno. Si apre la terra verso la fine di febbrajo e la si rimette in aprile; mentre la vite è scalzata si può nell’egual tempo tagliare le radici superficiali o concimarla.

§ 516. Quando le viti sono vigorose e giunte ad una certa età, vedesi che la loro scorza più superficiale si stacca per liste longitudinali, e noi ajuteremo la natura in questa operazione, che favorisce la traspirazione della corteccia, e che rende meno facile l’annidarsi degli insetti, ed il fermarsi delle pioggie, delle nevi e della umidità naturale, che nell’inverno può far danno congelandosi sopra di essa.

§ 517. Operazioni poi della massima importanza per la vite nel nostro clima e specialmente negli anni piuttosto freddi ed umidi, sono: lo sgarzolare, il cimare e forse anche lo sfogliare o sfrascare.

Lo sgarzolare consiste nel levare a mano i teneri germogli appena nati, che si considerano inutili perchè sorgono dal pedale o sul gambo, o perchè siano troppo fitti e mal disposti sul collo della vite. Questo si fa onde acquistino maggior forza i rami che devono dar frutto, o formare tralcio per l’anno seguente. Con ciò si rende più liscio il gambo, e non si lascia fin dapprincipio vagare di troppo l’umore e la forza della vite.

Nel maggio, quando le cacciate mostrano i fiori, si dia una seconda passata alle viti, per togliere tutte quelle che non ne portano, e che non servono a dar tralcio pel venturo anno; levando anche i caprioli se la stagione fosse umida e piovosa.

Nella seconda metà di giugno si ripeta la visita alla vigna dopo la fioritura, poichè non di rado succede che per contrarie circostanze atmosferiche, di freddo o di pioggia, molti