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dell’impianto della vigna. | 487 |
vere di carbone, la quale, oltre a render soffice il terreno, ha la proprietà di condensare entro di sè i gas atmosferici, e specialmente il gas acido carbonico ed i gas ammoniacali, che poi verrebbero lentamente assorbiti dalla vite.
Da tutto quanto vi ho detto, ora vi accorgerete come inutilmente, anzi con danno del prodotto della vite, si consumi tanto concime da stalla, che potrebbe assai meglio essere utilizzato nella coltivazione dei cereali, e come si potrebbe trar profitto da tante altre sostanze, per la maggior parte trascurate, che fornirebbero invece il vero concime per la vite.
dell’impianto della vigna.
§ 499. Tutto disposto in tempo opportuno, non resta che a fare l’impianto, pel tempo del quale non vi posso dare una regola costante, potendo variare a norma delle località e del terreno. Nei terreni sciolti e nelle località calde si dovrà sempre fare in autunno; nei terreni argillosi, compatti, umidi e freddi in primavera, tanto servendoci di magliuoli che di barbatelle; ritenendo però che i magliuoli si useranno di preferenza nei terreni argillosi ed umidi.
§ 500. Piantando barbatelle si procede in questo modo. Gettati i sassi sul fondo della fossa e mescolati a terra, vi si sovrappone tanta terra buona mescolata a concime sin che rimanga circa 0m,30 al disotto dell’orlo superiore della fossa. Su questo banco di terra si adagiano le barbatelle, ben ripulite dal martelletto vecchio morto o guasto, dalle radici rotte o peste, lasciandovi soltanto il virgulto più robusto, mondo da ogni seccume. Si allarghino e si distendano ben bene le radici, e vi si frammetta il rimanente della terra migliore, mescolata pure a concime, in modo però che questo non tocchi direttamente le radici. La profondità cui vogliono essere poste le barbatelle varia da 0m,20 a 0m,40, tenendole tanto più basse quanto più il terreno sarà sciolto, ed asciutto e caldo il clima. I magliuoli a pari condizione si terranno un poco più profondi. In Ispagna e nel Napoletano i magliuoli si adagiano sul duro fondo della fossa, la quale talvolta si fa profonda sino 1m,50; presso noi però quest’usanza non sarebbe ragionevole, perchè a quella profondità l’umidità ed il freddo sarebbero tali da far marcire il magliuolo. A ricolmare la fossa si adoperi la terra scadente del fondo, che anch’essa, come dissi, col tempo, col lavoro e col concime si