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484 | formazione e concime della vigna. |
più profonda, che è la meno buona, ma che restando molto tempo esposta all’aria si farà essa pure migliore. Nei terreni piani gioverà usare dell’aratro per ismuovere la terra; ed i sassi che siansi cavati, si disporranno sul fondo della fossa, specialmente se questa sarà profonda ed in terreno piuttosto compatto. Al colle ed al monte queste operazioni dovranno modificarsi a norma delle circostanze.
§ 498. Preparata la fossa, bisogna disporre il concime conveniente per la vite. In generale non si usa altro concime che quello da stalla, e la maggior cura consiste nel prepararne nella maggior copia possibile. L’intenzione è buona, ma l’effetto vi corrisponde forse? Io vi dico di no. Intanto, non confondendo il bell’aspetto delle vigne, concimate con questo letame, colla qualità del frutto, passiamo ad osservare il fatto.
Le viti ben ingrassate espressamente con concime da stalla, o perchè questo concime si usi pei cereali coltivati fra gli spazi intermedi alla piantagione, riescono assai rigogliose, fanno molte foglie e grandi, lunghissimi tralci porosi che soffrono facilmente il freddo, cui talvolta corrisponde una discreta quantità di uva, ma ordinariamente no. Il frutto comincia a soffrire nel suo spuntare, i giovani grappoli con facilità si convertono in viticci o caprioli, e durante la fioritura scompare gran parte dei fiori, perchè la pianta assorbe e consuma nei rami tutta la energia. Poi, la gran quantità di fogliame produce un ombreggiamento tale che i grappoli vedono raramente i raggi solari, il terreno si riscalda ed asciuga difficilmente, l’uva riesce più acquosa, meno zuccherina, presto marcisce per le pioggie o per l’umidità dell’autunno, ed infine matura più a stento e più tardi, in modo che da più anni si osservò la vendemmia ritardare di 15 o 20 giorni dall’epoca media di una volta. Di questo ritardo se ne accusa ingiustamente un cambiamento di clima, ma osservando i dati meteorologici si troverà che molti di questi ultimi anni in cui si vendemmiò tardi furono più caldi ed asciutti di quelli trascorsi. Comune poi è la lagnanza che oggidì col miglioramento introdotto negli altri rami d’agricoltura, e coll’aumentarsi repentino e grande dei concimi da stalla, i vini siano divenuti più scadenti e meno durevoli; e ciò pur troppo è vero, perchè i vecchi massai, per risparmio di fatica e pel poco bisogno in cui si trovavano di ricavar molto, essendo poche persone con molto terreno, non lavoravano e quindi non concimavano in vicinanza alle viti. Con questo io non voglio dire