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qualità diverse di viti. 481

quanto più il clima del paese sarà caldo; ma se noi per avere uva dolce traessimo le viti dalla bassa Italia o dalla Spagna, commetteressimo un grave errore, perchè, mancandoci il clima di quei paesi, avremmo un’uva forse peggiore della nostra. Così pure, siccome la formazione della materia zuccherina dell’uva non solo dipende dal clima caldo, ma, a pari condizioni, riesce maggiore in un terreno ricco di calce e di potassa, così dovremo ben osservare anche la qualità del terreno da cui si vogliono avere le barbatelle od i magliuoli.

Pertanto ritengo doversi aver cura che le viti provengano da climi, da esposizioni e da terreni che abbiano molta analogia con quelli che noi vogliamo disporre a vigna; epperciò sarebbe ottima cosa l’attenerci alle viti nostrali, ossia a quelle che meglio riescono in ciascun paese, e che forniscono uva più abbondante, più colorita e matura. Egli è perciò che raccomando a tutti di osservare ben bene la vigna prima della vendemmia, onde riconoscere e segnare le migliori qualità di viti; ed in ciò fare vi accorgerete che queste non sono già quelle che fanno belli e grossi tralci, come quelli che ordinariamente si comprano dai venditori, ma bensì quelle che li fanno meno lunghi, più sottili, ma più maturi in quanto al legno, che hanno poche foglie e piccole, le quali in agosto od in settembre assumono un color rosso o giallo, e che più presto cadono in autunno.

§ 492. Nè perciò vi dico di restar stazionari nella scelta della qualità delle uve, chè anzi mi pare che vi sia un mezzo di migliorare le viti nostrali, come facevano gli antichi italiani, senza ricorrere a viti forestiere.

Questo mezzo è l’innesto. Voi certo sapete che coll’innesto si possono raddolcire ed aumentare di volume molte frutta, come il pero, il pomo, il pesco, ecc.; sapete pure che innestando una pianta di pesco, per esempio, con un suo stesso ramo, il frutto che si avrà in seguito sarà più grosso e più dolce; sapete insomma che da noi i frutti dolci non si possono conservare che coll’innesto, ripetuto anche più volte sulla stessa pianta. Ebbene, facciasi lo stesso colla vite, non già innestando tutti i gambi d’una piantagione, ma innestando un certo numero di piante le quali servano, a fornirci i magliuoli coi loro tralci. Innestate ripetutamente le migliori qualità nostrali, osservate il frutto che ne ottenete, e se vi par migliore, fattene magliuoli; in questo modo, con una ventina di piante robuste destinate all’innesto, voi avrete in breve tempo ma-