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propagazione della vite. 477

turo anno; quindi dal 3.° o 4.° sino al 6.° o 7.°, che siano robusti e forniti di spessi nodi o di belle gemme. I magliuoli levati dal terzo di mezzo ordinariamente riescono male; e quelli dall’ultimo terzo daranno più foglie che frutto; imperocchè questi tralci conservano le tendenze naturali che avevano; e voi infatti potete vedere che le migliori uve sono nel primo terzo presso il gambo; che nel terzo di mezzo le uve sono più scarse e più piccole, e che nell’ultimo terzo vi ha proporzionatamente maggior vigoria di vegetazione; cioè più foglie e rami, che grappoli. Per questa stessa ragione non si dovranno scegliere i magliuoli da piante troppo giovani o di lussureggiante vegetazione, nè da piante intristite; ma si dovrà avanti la vendemmia sceglierli da viti robuste e ricche di grappoli.

Dopo la vendemmia, e cadute le foglie, si dovranno immediatamente staccare i magliuoli, perchè in allora il tralcio non avendo risentito il freddo dell’inverno, meno indurisce la scorza e più facilmente mette le radici. Quando però vogliansi staccare in primavera, si dovrà aspettare che il sugo della vite abbia cominciato a rimontare, altrimenti con maggior difficoltà manderanno le radici. Volendosi però formare il vivajo convien sempre staccare i magliuoli nell’autunno e consegnarli immediatamente al terreno.

§ 489. Il vivajo è utilissimo, come vedrete in appresso, e si deve fare in terreno piuttosto sciolto, e non molto diverso da quello del campo ove intendete di fare le piantagioni; come pure non deve essere più grasso di quello, altrimenti la piantagione non riuscirebbe bene. Per ciò voi dovete procurare che nel vivajo il magliuolo, senza trovar molto concime, sia in condizione di poter fare molte radici; per conseguenza vai più il terreno sciolto, ben lavorato e profondamente, che non il letame.

I magliuoli si dispongono nel vivajo in linee distanti l’una dall’altra 0m,50 e 0m,20 da magliuolo a magliuolo, alla profondità di 0m,25 in modo che restino interrati almeno per due o tre nodi. Per disporre queste linee, tanto si può operare per divelto, cioè facendo passare mano mano la terra, ed adagiandovi il magliuolo col martello in basso in linee segnate da una cordicella tesa; quanto si possono piantare facendo tanti fossetti, o lavorando dapprima tutto il terreno, e poi con una forcella posta a cavallo del martelletto infossare il magliuolo sulla linea segnata. Il miglior metodo è il