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coltivazione della vite. | 471 |
pregio, ed a prestarsi difficilmente ad una lunga conservazione. Da qui l’enorme tributo che i nostri ricchi cominciarono a pagare alla Francia, alla Spagna ed al Reno, per vini che forse sarebbero inferiori ai nostri, se noi usassimo le loro cure nella coltivazione della vite e nella fabbricazione del vino.
Nè per iscusarsi basta il dire che il nostro clima è divenuto più freddo che non lo fosse una volta, perchè in qualunque modo sarà sempre più caldo di quello del Reno e di molte parti della Francia. Sappiate che dove matura il riso, l’uva non può essere cattiva che per colpa nostra. Noi abbiamo un estate quasi simile per temperatura a quello di Palermo, di Napoli, della Spagna, più caldo di quello delle coste superiori del Mediterraneo; e se l’epoca della vendemmia da alcuni anni in qua ha ritardato di qualche settimana, la cagione la troveremo ancora nel nostro sistema d’agricoltura.
Persuadetevi adunque che il nostro clima è più che favorevole alla coltivazione della vite, e che se non potremo fare del vino superiore a quello della Bassa Italia e della Spagna, ove l’inverno è meno freddo e la primavera è più anticipata, potremo farlo sicuramente superiore od uguale ai migliori di Francia e del Reno. Il proprietario potrà soddisfare meglio l’amor proprio, facendo vini di maggior pregio; ed il coltivatore troverà nel maggior valore dell’uva un vantaggio che compenserà le fatiche e le cure prestate alla vite. Queste fatiche in fine non superano di molto quelle che anche attualmente si sogliono fare, fuorchè se saranno ben dirette se ne trarrà il profitto, e continuando come si fa, verrà il momento che odieremo la vite come un fastidioso ingombro del terreno.
La società tutta dovrebbe poi anche riflettere all’utile che ne deriva al pubblico col migliorare i vini, perchè questi influiscono assai sulla moralità e sulla salute della popolazione. Il buon vino è una bevanda salubre e nutriente, e in quei luoghi dov’è facile ad aversi, la popolazione si riscontra sana e poco dedita all’ubbriachezza. Dove all’incontro il vino è scarso, costoso e cattivo, il vizio dell’ubbriachezza è più frequente, perchè al lavoratore, che può averne di rado, quando gli capita l’opportunità, ne vuol bevere a crepapelle. Non parlo poi dei paesi ove il vino è fatturato, e di quelli dov’è quasi intieramente surrogato dai liquori; ivi l’ubbriachezza è frequentissima, ed è notissimo che l’alta Francia, la Germania e la