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464 erba medica.

sabbia ed il calcinaccio nei terreni argillosi, o l’argilla in quelli troppo sabbiosi.

§ 473. Preparato il terreno in un modo o nell’altro, e provvisto dell’opportuno concime, si passa alla semina della medica, la quale siccome dapprincipio potrebbe soffrire l’ardore del sole, si suole unirla all’avena: seminando cioè prima l’avena sul terreno accomodato grossolanamente, e poi la medica dopo un’erpicatura, coprendola in seguito con rastrello di ferro.

Se la stagione riesce piovosa ed umida, e quando si veda che la medica siasi bastantemente rafforzata, si potrà tagliare avena e medica ancor tenere come foraggio, e lasciare che in seguito la medica cresca sola. Ma se la stagione sarà asciutta e calda, sarà meglio permettere che l’avena maturi, onde dar tempo alla medica di rinforzare maggiormente le radici. Maturata la biada, se la stagione è ancora asciutta si lasceranno le stoppie che la difendono dai raggi solari troppo cocenti; se invece il terreno o la stagione siano umide, si potranno tagliare le stoppie, e lasciar crescere da sola la medica.

Nel seminare la medica non è conveniente il gettarla troppo fitta, perchè i di lei ceppi col tempo si soffocherebbero a vicenda; nè conviene per la stessa ragione unirvi semi d’altre erbe.

§ 474. La concimazione si farà in inverno, ed il miglior concime sarà quello che in maggior copia contiene i principj di cui ella stessa è costituita. Voi sapete, dall’analisi che vi ho data a pag. 93, che in essa predomina la potassa, la calce e l’acido fosforico che ne costituisce i fosfati; e perciò intenderete come il gesso (solfato dì calce) ed il calcinaccio, esercitino una azione così vantaggiosa sulla medica, somministrando ambedue calce, e favorendo le combinazioni azotate. Il nero delle raffinerie somministra in abbondanza i fosfati; le ceneri forniscono potassa e calce. I rottami di legno, che vi ho indicato di unire al terreno quando lo si prepara, servono non solo a renderlo più soffice e permeabile alle radici; ma eziandio ad arricchirlo di potassa e di calce, singolarmente se il legno fosse di gelso o di vite. Nè sarà da trascurarsi il concime da stalla ben minuto, ed anche il grossolano, allo scopo di meglio difendere la cotica dal freddo e d’avere una più pronta vegetazione in primavera, levandone in questa stagione dapprima col rastrello le parti grossolane. Il gesso, le ceneri, ed anche la fuliggine si possono spandere in principio di primavera, ed anche dopo il primo taglio.