Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/47


della nutrizione nei vegetali. 41

attirare quello meno denso, molto più se gommoso o zuccherino, ancorchè siano fra loro separati da una membrana o pellicola vegetale od animale, come sarebbero appunto le tramezze che separano le cellette formanti i vasi che compongono le fibre vegetali (fig. 25 e 26). E ciò debbe avvenire probabilmente. Infatti ho già detto che il liquido quanto più s’innalza dalle radici, perdendo un poco d’umidità si trova sempre più denso, e che la linfa ascendente è appunto di carattere gommoso-zuccherino; un ramoscello immerso nell’acqua, l’assorbe e può mantenersi verdeggiante finchè questa abbia spinto all’insù ogni materia più densa nutritiva che trovavasi nel tessuto, ma quando non ne troverà più s’arresterà l’ascensione del liquido e dovrà appassire. Un’altra causa che agisce di concerto è il dilatamento che subiscono i liquidi succhiati dalle radici nel fresco ambiente del terreno innalzandosi sopra terra per la maggior temperatura atmosferica nel tempo della vegetazione. Questi liquidi infatti non potendo retrocedere nè potendo allargare i tessuti devono necessariamente spingersi all’insù. Infine v’influisce l’espansione dei gas che si trovano disciolti nel succhio, e che si svolgono mentre si solidifica parte dei liquido in cui si trovano, cioè durante il processo d’assimilazione. L’azione dell’endosmosi e della dilatazione dei liquidi può superare in forza l’ordinaria pressione atmosferica, come già vedemmo nel gambo di vite tagliato. La traspirazione vegetale, ossia il disperdimento dell'umidità per mezzo delle foglie favorisce il movimento ascensivo. Il movimento del succhio discendente può spiegarsi nell'egual modo, cioè dal trovarsi più denso quanto più discende per le parti più esterne del tronco, per la spinta dei nuovi gas assorbiti per mezzo delle foglie e svolti durante la deposizione del nuovo alburno.