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454 | epoca del taglio delle erbe. |
minor fatica. Se invece il prato è grasso, e l’erba piuttosto tenera, od 140.
140. Fiore della carota selvatica.umorosa, si dovrà tagliare quando sia asciugata dalla rugiada, la quale fa aderire fra loro le foglie, o le fa annerire colla pronta evaporazione al sole. Così pure non si taglierà mai l’erba quando sia bagnata dalla pioggia; ed allorquando la prateria sia un poco estesa, si incomincerà il taglio da quella parte che presenti l’erba più matura.
Il taglio si fa colla falce fienaja (ranza), nè deve essere troppo basso per non intaccare il ceppo delle erbe, nè troppo alto per non lasciare in piedi una specie di stoppia che sarebbe tanto fieno perduto, e che col tempo renderebbe troppo spungosa la cotica.
Tagliata l’erba, in quanto minor tempo essa potrà disseccare, e quanta minore umidità riceverà in questo momento, altrettanto il fieno riuscirà più bello, verde e sostanzioso. Quel fieno che può appassire in una sola giornata, a pari circostanze, sarà sempre il migliore. Detestabile è l'uso d’alcuni paesi, che, favoriti da sole più gagliardo, non ismuovono o ben poco l’erba dopo d’averla tagliata, lasciando al sole ed al tempo la fatica di essiccare anche la parte di erba che resta al di sotto presso il terreno. In questo modo quell’erba che in un giorno potrebbe dare ottimo fieno, ne impiega due o tre, o riceve per due o tre notti l’umidità notturna che la fa annerire superiormente; e finalmente, quando la porzione d’erba che tocca il suolo è interamente appassita, quella esposta al sole è ridotta quasi interamente in steli carbonizzati.
Laonde, perchè l’erba appassisca più presto, abbisogna spanderla nel prato, e farle occupare quegli spazi vuoti che restano tra una falciata e l’altra, e tosto che la si veda un poco