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446 | rinnovamento dei prati vecchi. |
ed umido, o perchè siansi trascurati gli spurghi dei canali di scolo, l’acqua stagnando nelle parti più basse, il terreno difficilmente asciuga, ed il prato va mano mano coprendosi di muschio, di giunchi e di piante palustri, diminuendo in quantità e qualità di prodotto.
Quando la cotica sia troppo porosa è facile il rendere la fertilità al prato, collo spandervi e coprirlo di buona terra, mista anche a poca quantità di concime; questa terra, penetrando nei vuoti della cotica, prepara un nuovo terreno alla futura vegetazione, ed il vecchio ceppo delle erbe già profondo, col marcire, serve come d’ingrasso. Se poi la qualità delle erbe si fosse molto deteriorata converrà seminarvi dapprima buone sementi da prato e bulla di fieno, che nasceranno nella terra che si pone di sopra.
Se all’incontro il prato è deteriorato per mancanza di scolo o per la naturale soverchia umidità, si potrà rimediarvi immediatamente coll’aprire dei colatori, col rialzarne le depressioni con buona terra, col regolare ad intervalli più lunghi le irrigazioni, e col levare le piante che portassero troppa ombra.
Quando però il muschio che ricopre il prato fosse molto alto, e che non si potesse levare col rastrello, ma che il prato d’altronde fosse buono, sarà bene in autunno spandervi buon concime, semente d’erbe pratensi, e ricoprire il tutto con uno strato di due o tre centimetri di terra, spianando in seguito perfettamente con un rastrello. In questa maniera alla primavera sorgono le erbe seminate, ed anche quelle del prato, con una vigorìa incredibile, perchè il muschio, la cotica sottoposta ed il concime decomponendosi forniscono una sorgente continua di sostanze utili alla vegetazione. Fatta questa operazione, non si dovrà irrigare se non dopo il primo taglio, perchè altrimenti l’acqua solcherebbe la terra e deformerebbe la superficie troppo mobile del prato; dopo il primo taglio invece la terra si trova già molto più sodata sul terreno, e trattenuta dagli steli e dalle radici dell’erba. Con questa operazione si risparmia il concime per tre anni, e si ha un raccolto abbondantissimo e perfetto, perchè le erbe palustri scompajono, non trovando più le circostanze favorevoli al loro sviluppo.
Anche i prati dei terreni sciolti e sabbiosi, se loro si trascurano gli scoli, possono presentare gli stessi effetti dei prati a terreno umido ed argilloso, e si useranno loro le stesse