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430 | dei prati artificiali. |
a mano le erbe più dure o gli arbusti che si vedono crescere.
Ora dovrei parlarvi dei prati naturali del piano, i quali quando non siano suscettibili d’essere irrigati, io non li considero convenienti se non dove il clima sia per sè abbondante di pioggie regolari, ed il terreno fresco, ma non troppo argilloso. Ma siccome a questi prati naturali, irrigabili o no, spettano le stesse cure dei prati artificiali, così vi serviranno le norme che darò per questi ultimi.
dei prati artificiali.
§ 451. Nella pianura di Lombardia, che va soggetta a fortissimi calori estivi ed anche a forti siccità, il prato non è conveniente se non è irriguo: e, quando vi sia la possibilità di irrigarlo, conviene disporlo artificialmente in modo che consumi la minor quantità d’acqua possibile, perchè l’acqua rappresenta un capitale che vuol essere consumato sulla maggior estensione possibile; altrimenti un consumo d’acqua superiore al bisogno del terreno tornerebbe a diminuzione del di lui prodotto.
Oltre alla possibilità d’irrigazione, prima di stabilire un prato, abbisogna osservare la qualità del terreno, per cercare quello che in una data località dia il massimo prodotto consumando la minor quantità d’acqua possibile.
§ 452. Fra i diversi terreni, il più conveniente pel prato è quello ricco di terriccio, detto terreno vegetale, perchè si converte quasi da sè stesso in prateria, indicando con ciò di abbondare dei principj adatti al prato, e perchè, quantunque soffice, è quello che maggiormente ritiene l’umidità. Di questo ve ne potreste convincere confrontando due pezzi di terreno posti in eguale condizione rispettivamente all’umidità che può essere loro impartita dalla pioggia, e coltivati collo stesso prodotto, ma che uno di questi fosse ricco di terriccio e l’altro no; voi vedrete che in quello che si contiene molto terriccio, la pianta soffrirà assai meno l’asciutto che quella coltivata nell’altro.
Dopo il terreno vegetale viene quello che contenga un 40 per 100 di argilla, e che può dirsi fresco, ma non freddo nè compatto; poi gli altri terreni più o meno leggieri, ed anche il sabbioso quando si possa disporre d’una sufficiente quantità di acqua.