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diversi modi d’irrigazione. 421

piante i necessarj principj inorganici. Una prova evidente di questo fatto l’abbiamo nell’abbondante prodotto dei prati stabili e marcitorj, e nell’abbondanza di fogliame o di amido che riscontriamo in quei generi che si coltivano nei prati e nelle cotiche che si rompono, e che vengono irrigati quando vi sia il bisogno. Nei terreni vegetali però l’irrigazione dev’essere frequente sì, ma poco abbondante, poichè si è già detto che questa sorta di terreno più d’ogni altra trattiene l’umidità.

§ 441. Circa alla quantità e qualità delle acque si può ritenere che quanto più formeranno un corpo grosso, si potrà dare al terreno una minor pendenza; e s’irrigherà più di rado; e se all’incontro l’acqua sarà scarsa si dovrà dare maggior pendenza al terreno, per irrigare più in fretta, mancando il naturale impulso dovuto alla quantità, procurando invece d’irrigare più di frequente. Finalmente quanto più le acque saranno migliori, o grasse, maggior pendenza si darà al terreno, perchè la concimazione rende per sè stessa meno sensibili gli effetti della siccità. Così pure quanto più d’estate le acque d’irrigazione saranno calde, potranno scorrere lentamente e più a lungo sul terreno senza raffreddarlo gran fatto, dando al terreno poca pendenza; ma se all’incontro saranno fredde, sarà meglio che si trattengano il minor tempo possibile sullo spazio da irrigarsi, onde non si raffreddi di troppo; e perciò ai terreni che usano di tali acque si darà una maggior pendenza. Inoltre quando le acque saranno grasse, calde ed in abbondanza, la ruota d’irrigazione potrà essere più lunga che allorquando le acque siano scarse, fredde e magre.

§ 442. Rispetto poi al genere di coltivazione ben si può presumere che non tutte le piante, e per la loro diversa composizione e pel diverso loro prodotto, dovranno esigere lo stesso grado di umidità. In generale può dirsi che tutte quelle piante che si coltivano per aver la parte erbacea, vogliono una maggior umidità, distribuita anche ad intervalli regolari, trovandosi esse quasi sempre nelle stesse condizioni, e per conseguenza negli stessi bisogni. Quelle piante invece che si coltivano pel loro seme, abbisognano ben di rado dell’umidità o dell’irrigazione quando sono allo stato erbaceo, e meno ancora poi quando stanno maturando il seme. Per esempio, il prato, dal quale si vuol abbondante parte erbacea evitando che le erbe divengano vecchie e maturino il seme, richiede