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420 | diversi modi d’irrigazione. |
tanto minore sarà la pendenza del terreno quanto più sarà in posizione soleggiata.
§ 440. La diversa qualità del terreno esige pur essa diverse norme nell’usare dell’irrigazione.
I terreni silicei sono quelli che richiedono una più frequente ed abbondante irrigazione, e sono eziandio quelli dai quali coll’irrigazione si ritrae il massimo vantaggio, poichè per essa, da quasi sterili o sterili affatto, possono divenire assai produttivi. Noi sappiamo che una tal qualità di terra, poco o nulla trattenendo l’umidità somministrata dalle piogge, ecc., a cagione della loro poco aderenza, riescono aridi al punto di non permettere che a stento qualunque vegetazione. Egli è perciò che nei terreni silicei, sabbiosi e persino ghiajosi, per mezzo dell’irrigazione si può non solo raddoppiare il prodotto, ma eziandio dar loro un valor grande, mentre dapprima, siccome sterili, riuscivano affatto inutili. Se poi consideriamo gli effetti chimici dell’irrigazione sopra siffatti terreni, vediamo che essa serve a render atte alla nutrizione delle piante molte sostanze che senza di essa rimarrebbero inerti. Infatti sappiamo che le acque, le quali quasi sempre contengono disciolta una porzione più o meno apprezzabile di gas acido carbonico, sciolgono la silice pura o combinata alle basi alcaline, facendosi per tal mezzo possibile la assimilazione della silice, della calce, della potassa, ecc., che entra nella composizione dei silicati, che ordinariamente costituiscono i terreni silicei.
I terreni calcari vogliono essere irrigati frequentemente, ma con poca acqua, poichè una soverchia quantità la estinguerebbe, riducendola a carbonato inutile nel terreno, chè più non eserciterebbe la propria azione decomponente sulle sostanze organiche ed inorganiche che in esso si trovano; e per di più coprirebbe la superficie del campo d’una crosta che impedirebbe il libero accesso dell’aria nelle porosità della terra.
I terreni argillosi sono quelli che meno abbisognano d’essere irrigati, perchè la troppa umidità ed il conseguente loro raffreddamento farebbe danno alle radici delle piante, o per lo meno ne ritarderebbe lo sviluppo.
L’irrigazione nei terreni vegetali dà gli effetti più sensibili. L’acqua che penetra favorisce la lenta combustione delle sostanze vegetali morte, costituendo una sorgente continua di gas acido carbonico, e mettendo a nudo i loro avanzi, o ceneri, le quali restituiscono al terreno e somministrano alle