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416 | diversità delle acque. |
che possono tener disciolte, o sciogliere in seguito nel terreno, e mettere a profitto delle piante: oltre di che sappiamo che il freddo è contrario alla vegetazione. E perciò le sorgenti sugli alti monti, o le acque derivate presso l’origine de’ fiumi sono fredde, e spesso non riparano che la materiale siccità della state; d’inverno gelano troppo facilmente, ed è meglio non servirsene. Migliori sono quelle dei grandi bacini d’acqua, quali sono quelle dei laghi, o dei grossi fiumi e canali, che scorrono lungamente e lentamente. Poco buone sarebbero pur quelle dei fontanili o sorgenti artificiali, perchè nell’estate riescono troppo fredde in confronto del terreno, e perchè scevre quasi sempre da sostanze organiche disciolte; ma nell’inverno siccome, a differenza di quelle naturali dei monti che sono troppo fredde derivando sempre da nevi o ghiacci che si fondono, le acque dei fontanili riescono più calde dell’atmosfera e dei terreno, e per ciò sono apprezzate assaissimo per la coltivazione delle marcite jemali, ove mantengono una lenta sì ma continua vegetazione. Epperò, se d’estate per migliorare le acque de’ fontanili è meglio farle scorrere lungo tempo prima di usarne, acciò possano acquistare una maggior temperatura pel contatto dell’aria, d’inverno invece sarà meglio adoperarle il più che si può presso la loro scaturigine, onde non abbiano tempo di raffreddarsi dietro un lungo contatto coll’atmosfera fredda. Pei medesimo motivo le acque colatizie di altri terreni, sia derivanti dall’irrigazione, sia da scolo di terreno paludoso, nell’estate sono buone perchè calde, e perciò anche ricche di materie organiche disciolte, ma nel verno si riscontrano troppo fredde; per il che è costume assai giudizioso quello di riunirle in corpi più grossi, facendole in seguito scorrere per buon tratto di cavo di poca pendenza.
Riassumendo, può dirsi che le acque saranno tanto migliori quanto più avranno in sè di materie organiche disciolte, quanto maggiore sarà la loro temperatura, e quanto minore nell’estate sarà la differenza fra la temperatura di esse e quella dell’aria e del terreno. Alcuni poi ritengono che un’acqua sia tanto migliore per l’irrigazione, quanto più presto cuocerà i legumi. Di questo criterio tirato dai ceci e dai fagiuoli non voglio rendermene garante. La temperatura e l’analisi fisica e chimica dell’acqua sono e saranno sempre i veri giudici delle sue qualità rispetto all’irrigazione.