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380 dei boschi sacri.

loro; fra questi s’intreccino piante, ciottoli o terreno portato, e vi si mescolino semi, barbatelle o piantoni. Di questi baluardi se ne formino molti come a gradinata, cominciando dall’alto in basso.

Allorquando però i macigni scendendo vanno a balzi, il rimediarvi è quasi impossibile, finchè non siasi staccata tutta la porzione superiore, oppur siasi formato qualche pendío.

§ 399. Boschi sacri contro le valanghe. Valanghe, o lavine calde, sono le nevi che in primavera staccansi dal suolo pei primi calori, e che trovandosi sopra un pendio senza ostacoli, scendono con gran forza in basso, abbattendo ogni cosa trovisi sul loro passaggio. Quando la strada sia fatta una volta può dirsi fatta per sempre.

I boschi adunque che possono servire di argine alle valanghe siano dichiarati sacri, guardinsi frequentemente e si emendino, perchè arrivando quel tempo che tutte le piante fossero in deperimento e pari di età, riuscirebbe poi impossibile il sostituirne delle altre. La principal cura in questi boschi è dovuta alla loro porzione superiore.

Gli alberi vecchi si taglino a 2 o 3m sopra terra, ed il loro legname si esporti quando vi è ancor la neve. Subito dopo la scomparsa della neve, dietro i loro tronchi si faccia un nuovo impianto; si emendino tutti i meriggi e specialmente le orlature superiori. Ove le orlature fossero troppo diradate e non offrissero un bastevole riparo, si abbattino alcune piante, lasciandole cadere, senza sfrondarle, attraverso i tronchi, come già si disse fare per le frane, e dietro queste si proceda immediatamente a nuovi impianti; poichè contro le valanghe servono meglio le orlature basse che le alte; finalmente, non si tagli alcun cespuglio o sterpo al disopra della linea del bosco, che anzi si procuri di spingerne la vegetazione all’insù, allo scopo di preparare un primo ostacolo alla formazione delle valanghe.

Le piante che meglio convengono nella parte superiore di questi boschi sono il larice, lo zimbro, il mugo ed il pino.

Il taglio nella parte media ed inferiore dei boschi, si faccia per decimazione e per liste strette orizzontali; e l’emendamento e la decimazione siano regolati in modo che nel bosco trovisi sempre un egual numero di piante robuste. La semina in queste posizioni riesce di rado, ed è meglio l’impianto per ceppi di 4 o 6 piante.

Ove non si possa nè piantare nè seminare, si faranno delle