Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
376 | cambiamento nella qualità del bosco. |
sco ceduo, si taglieranno al piede tutti gli arboscelli e tutte le piante che abbiano un’età minore di settant’anni, praticando tagli lisci, o ripulendoli in seguito. Allora queste piante rimetteranno dal piede e formeranno ceppata. Le piante di età maggiore ai sessant’anni difficilmente mettono nuovi rami dal ceppo essendo la loro corteccia di già troppo grossa ed indurita, per il che difficilmente possono svilupparsi nuove gemme. Epperò, se trattasi di bosco antico, sarà conveniente fare una semina artificiale prima o dopo il taglio delle piante. Nei luoghi freddi e molto declivi convien farla prima, lavorando il terreno sottoposto, acciò le giovani piante possano nascere e crescere alcun po’ sotto la difesa delle antiche, che poi si tagliano senza estirparne le radici. Nei luoghi caldi e di leggier pendío convien far precedere l’estirpamento delle piante, al completo lavoro del terreno ed alla semina.
Talvolta anche una fustaja resinosa, adagiata su terreno poco profondo ed esposta ai venti, convien mutarla in bosco ceduo. L’abete rosso riesce male nei terreni poco profondi, ed il bianco, che mette maggiori radici superficiali, quantunque vi possa allignare discretamente, pure non conviene potendo essere, per la sua altezza, danneggiato dai venti, molto più che in simil terreno non potrebbe allevarsi troppo fitto: lo stesso dicasi del larice. Date queste circostanze, se nella fustaja vi sono delle betule e delle quercie, e specialmente dei faggi, i quali crescono volontieri cogli abeti, si ridurranno a ceppate queste piante frondifere sei od otto anni prima di tagliare quelle resinose, perchè abbattute quest’ultime, le ceppate possano di già difendersi tra loro dall’ardore del sole, e dalla forza dei venti. Se invece nella fustaja resinosa non vi saranno piante frondifere se ne procurerà la semina artificiale, nello stesso modo e colle stesse precauzioni che indicammo per la conversione in bosco ceduo delle vecchie fustaje frondifere; avvertendo che in qualunque modo non devesi mutare la totalità della foresta, ma soltanto una porzione per anno, e tanto minore quanto maggiore sia il pericolo dei venti; poichè, se questi ad un tratto trovassero libero accesso nel bosco tagliato, non permetterebbero nemmeno la riuscita del ceduo.
Nelle fustaje resinose dell’ultima linea, ove le piante frondifere non potrebbero vivere, e che vi fossero le circostanze sopra indicate, o si darà al taglio una rotazione più breve, o vi si alleveranno lo zimbro, il mugo ed i minori arbusti.