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368 rotazione dello scalvo.

fatta nell’autunno o nell’inverno. Le sole piante resinose fanno un’eccezione, perchè i loro tagli, anche fatti in autunno o nel verno, poco soffrono per l’umido o pel freddo, ricoprendosi della resina che geme dal tessuto; laddove tagliate alla fine d’inverno o sull’incominciare della primavera perderebbero troppo sugo resinoso.

Nelle foreste degli alti monti sarà però sempre miglior cosa lo scalvare in autunno, appena cadute le foglie. In quelle posizioni è più facile che la neve permetta le operazioni prima di cadere, poichè il terreno non se ne libera cne a primavera molto avanzata e quando la vegetazione ha incominciato il suo corso. Che anzi, scalvando questi boschi in autunno, più facilmente si può trasportare o far scivolare la legna sulla neve o sul terreno gelato con minor danno del bosco.

rotazione dello scalvo.

§ 390. La rotazione, ossia il numero degli anni che deve passare tra una scalvatura ed un’altra, varia a secondo dell’uso cui si vuol destinare il legname che se ne ottiene, secondo che trattisi di ceppate, di capitozze o di fustaje, ed a norma dell’essenza, o qualità di pianta. A pari circostanza poi la rotazione sarà più lunga nelle montagne che nelle valli, e nelle valli più che nella pianura; più nei terreni magri e poco profondi, che nei fertili e profondi; come pure si allungherà od abbrevierà la rotazione a norma che sia più ricercato e di maggior prezzo il legname grosso, o quello sottile.

Non è però a credersi che il prodotto dello scalvo sia uguale in ogni rotazione lunga o breve, cioè che sia proporzionale al numero degli anni trascorsi, aumentandosi il peso della legna di un’egual porzione ogni anno, e che perciò si possa fare indifferentemente, per esempio in 20 anni, un taglio, due o tre. No; questo è un gravissimo errore che fa perdere quasi sempre il vantaggio dei boschi cedui, specialmente ove il loro prodotto, venga consumato come combustibile.

Ecco come il Carniani, dietro attente osservazioni, valutò l’accrescimento della vegetazione boschiva in un decennio.

Anno 1.° Accresc. 1 Differ. 0. Anno 6.° Accresc. 30 Differ. 8.
» 2.° » 4 » 3. » 7.° » 40 » 10.
» 3.° » 9 » 5. » 8.° » 54 » 14.
» 4.° » 15 » 6. » 9.° » 70 » 16.
» 5.° » 22 » 7. » 10.° » 92 » 22.