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dello scalvo. | 367 |
Perciò i tagli devono essere ben lisci, ed alquanto obbliqui o pendenti onde non vi stagni l’acqua per di sopra. E per tanto, qualora convenisse adoperare la sega, abbisognerà ripulire la ferita con un ferro ben tagliente, onde togliervi quella peluria che servirebbe a trattenere l’acqua o l’umidità atmosferica. Inoltre, se osserverete quale si ricopra per la prima di due ferite di eguale grandezza, l’una fatta con ferro tagliente e l’altra con sega e non ripulita, troverete sempre esser ultima quella fatta colla sega, e ciò perchè con questo strumento si stirano e si lacerano molti vasi della corteccia, che in seguito disseccano, formando sotto alla ferita un anello di corteccia secca, che deve esso pure essere superato dall’inferiore corteccia sana destinata a ricoprire il complesso della ferita.
Importa poi che i rami che si tagliano non abbiano a staccarsi dalla pianta prima che si compia il distacco artificiale, accadendo spesso che pel proprio peso, recisi che siano per metà della loro grossezza, si rovescino o si stacchino affatto, lacerando la corteccia che loro serviva di base, e lasciando una piaga difficilmente sanabile. Per ovviare a quest’inconveniente giova evitare le giornate con vento, e fare una incisione od intaccatura inferiormente nella corteccia prima di procedere a tagliare percuotendo d’alto in basso; e se trattasi di rami voluminosi sarà meglio ancora legarli e sostenerli a qualche altro ramo. Queste incisioni, l’una inferiore e l’altra superiore, spesso non s’incontrano, e abbisogna in seguito ripulire e ridur piana la ferita.
Nel dar colpi col ferro tagliente si deve poi sempre procurare di agire dal basso in alto, poichè facendo altrimenti e specialmente quando si trattasse di rami ancor teneri o di ceppate, si correrebbe rischio di spaccare la base dei rami: dall’alto al basso si agisce soltanto in caso di grossi rami, come si è detto, o quando la disposizione del ramo impedisca di fare altrimenti.
§ 389. La miglior epoca per lo scalvo è quello in cui la vegetazione è cessata, cioè dalla fine dell’autunno al principio di primavera. Scalvando prima del finir dell’inverno succede che la ferita resta troppo tempo esposta all’aria, all’acqua ed al gelo, avanti che nuova corteccia la ricuopra, laddove invece tagliando alla fine del verno, e meglio ancora sul principio di primavera, prima che ingrossino le gemme, la ferita viene ricoperta dalla corteccia più presto di quella