Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
dello scalvo. | 365 |
zione, si può fare anche una sola mondatura tra l’8.° ed il 10.° anno, togliendo eziandio le cacciate laterali e più basse ai rami che si vogliono conservare. Quando poi la rotazione sarà da 30 a 40 anni, la seconda mondatura si farà verso il 10.° o 12.° lasciandovi un minor numero di rami: dopo questa mondatura, l’ombreggiamento e l’altezza dei rami vegetanti impedisce, o lascia tristi ed innocui i ramoscelli che potessero nuovamente sorgere dal ceppo, e non si farà che la mondatura dei rami morti.
§ 387. Nelle fustaje tanto a foglie decidue che persistenti la mondatura dei rami vivi per lo più è inutile, poichè, se il bosco cresce folto, l’aria e la luce non gli possono arrivare che dall’alto, ossia dalla cima, e quindi le piante da sè tendono a crescere piuttosto in altezza che in larghezza, e richiedono piuttosto la purgazione allo scopo che siavi una sufficiente distanza fra loro, che non un continuo diramare il tronco. In questi boschi perciò la mondatura si limita a levare i rami inferiori che facilmente intristiscono e muojono per mancanza d’aria e di luce. Soltanto quando le piante, singolarmente se a foglie decidue, occupano le orlature, o che siano troppo distanti fra loro possono rendersi deformi, ed allora abbisognerà sopprimervi quei rami che le rendessero tortuose.
dello scalvo.
§ 388. Lo scalvo differisce dalla mondatura in quanto che si eseguisce soltanto sulle piante vive; e perchè si estende a tutto il bosco o ad una intera porzione di esso, e si fa ogni periodo regolare di anni. Differisce poi dal taglio, poichè nel linguaggio forestale, il taglio esprime piuttosto la recisione presso terra delle piante d’alto fusto. Lo scalvo adunque si fa nei boschi a ceppata, sulle piante educate a capitozza alta o bassa, sulle fustaje delle piante decidue, e sulle piante di pino silvestre, acciò crescano più dritte; d’ordinario però le piante resinose non permettono uno scalvo, ma piuttosto una mondatura.
A qualunque pianta venga applicato lo scalvo, esso deve eseguirsi con ferri ben taglienti, e che facciano una recisione liscia. Il taglio sui rami piuttosto teneri, dovrà farsi in prossimità di qualche gemma, ed in quelli già induriti si farà invece presso la loro base o congiunzione con altro ramo, oppure presso il tronco, in maniera però che non resti un