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360 | dell’emendamento. |
Molte sono le cause per le quali un bosco può volgere in decadimento, oppure presentare degli spaziosi meriggi. Gl’incendj, il vago pascolo, i tagli malafatti, i guasti che avvengono nel trasporto del legname abbattuto, le piante che naturalmente deperiscono, o la cui sorte è anticipata dal guasto degli insetti, o dalla furia dei venti, sono altrettante cause d’un deperimento più o meno sensibile, o sia della formazione di più o meno ampj meriggi.
Il ripopolare o ripiantare questi meriggi non è cosa da trascurare se non si vuol perdere il vantaggioso prodotto d’un bosco, poichè entro poco tempo andrebbe totalmente in rovina, molto più se fosse esposto alle frane, alle valanghe, all’impeto dei venti od a quello delle acque. Suppongasi d’aver un bosco, anzi una foresta, sotto alcuna di queste influenze, e vedrassi chiaramente che una volta che queste siansi fatto adito nel mezzo delle piante, tutte quelle vicine ai meriggi rimarranno più facilmente devastate, e così mano mano finchè avrassi un terreno affatto nudo di piante, ed assai difficile a seminare o ripiantare, non potendo le giovani piante resistere a quelle forze devastatrici cui non poterono resistere le più robuste ed antiche.
Se poi l’emendamento è necessario, egli è però tale operazione che esige certe norme se non vuolsi gettar il tempo ed il denaro. Così dovrassi aver cura che il modo di coltivazione, e l’epoca ed il modo del taglio delle nuove piante non differisca da quello del restante bosco, ad eccezione del caso che lo spazio da emendare sia così esteso da formar parte da sè. Dove invece i meriggi siano poco estesi, ed ancora qua e là guerniti di piante, non si dovrà far uso di piante che soffrano la stillazione delle già esistenti; come pure se vorremo adoperare la semina, si farà in tal tempo che non sia molto lontano dal taglio, circa due anni prima, perchè in tal modo il seme facilmente potrà nascere all’ombra, e poi crescere liberamente dopo di quello; laddove se si aspettasse dopo il taglio delle poche piante vecchie, il seme non riuscirebbe perchè troppo esposto al sole ed all’intemperie. Se all’incontro la semina, fosse fatta troppo avanti il taglio, le giovani piante mal riuscirebbero sotto l’ombra troppo prolungata delle prime.
Nelle vecchie fustaje diradate dal taglio saltuario, dai venti, o da piante decadenti o morte, si potrà attendere quell’anno in cui le superstiti veggansi ben fornite di semi, ed allora si