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dell'emendamento. 359

che a fustaja, laddove il faggio ed il frassino, si potranno educare a ceppata. Se però il terreno fosse poco profondo, allora anche l’alta fustaja non sarà conveniente, perchè non allignerà bene e non darà che piante stentate e tortuose. In tal caso dovremo appigliarci al frassino ed al faggio, all’ontano verde, alla betula, al lazzeruolo, ecc. se il clima lo permette; oppure a quelle piante resinose che possono ridursi anche a ceppata, qual’è il ginepro, il tasso, l’elce acquifoglio e le ginestre, o tutt’al più al mugo, od allo zimbro. Il pezzo talvolta riesce bene anche in terreno poco profondo: ma quando questa profondità è minore di 0m,30 o 0m,60 non si potrà allevare che un bosco ceduo, od alcuni arboscelli.

§ 379. Per le piante dolci, salice e pioppo, non è conveniente la semina, e siccome ordinariamente si fanno in luoghi umidi, paludosi o sabbiosi, i quali di solito sono profondi, si usa propagarle per piantoni, riducendo a capitozza alta o bassa i salici, e lasciando intatti quelli di pioppo, anche quando non si voglia allevarli d’alto fusto: poichè se venissero recisi di subito, potrebbe accadere che non mandassero i rami in alto ma a metà del tronco od al basso, morendone la porzione superiore. Nel terzo o quarto anno, quando si scalvano per la prima volta i salici, si troncano anche i piantoni di pioppo che si vogliono ridurre a capitozza, avvertendo però di reciderli presso a qualche virgulto laterale che si conserva.

La sola precauzione che si deve avere nell’impianto è quella di mondare la terra dai rovi o dagli spini che vi esistessero. Allora, fatti i fori abbastanza larghi nel terreno col mezzo di un palo di ferro, si approfondano i piantoni aguzzati al piede, senza maltrattarne la corteccia, e vi si comprime attorno la terra. Nei terreni sabbiosi o ghiajosi, è bene introdurre nel vuoto che resta fra la terra ed i piantoni un poco di buona terra onde si conservi dippiù l’umidità e prendano più facilmente.

Per la piantagione di ontano, che non può farsi che per barbatelle, bisogna regolarsi come per le piantagioni delle altre piante, per mezzo di fosse regolari, o di buche o formelle.

dell’emendamento.

§ 380. Ora che sappiamo come si proceda alla formazione d’un bosco qualunque, è necessario il conoscere come si possa mantenerlo in buon stato. Questa cura dicesi emendamento.