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356 | boschi cedui. |
a render tortuosa la pianta; e, se il gambo non fosse dritto, converrà dopo il quarto anno reciderlo presso terra, onde ne sorga un virgulto più dritto.
Questi boschi si possono fare anche coll’impianto delle pianticelle tolte da un vivajo; ma quelli fatti per semi riescono meglio e sono più durevoli, perchè generalmente il vivajo è posto in terreno migliore, e perchè spesso guastandosi loro le radici nel levarle non fanno buona riuscita o ne muore in troppa quantità. Quando però si dovesse usare di questo impianto, perchè il terreno sia soggetto al pascolo, allora, tenuta la stessa distanza tra fila e fila, si pianteranno le diverse essenze ad un metro di distanza fra loro nella stessa fila.
Non fa bisogno il ripetere che anche in questi boschi è necessario lasciare le foglie sul suolo; e che anzi sarà bene avvicinarle alle piantagioni e poi rincalzarle colla terra avanzata della fossa, o colle zolle erbose che crescessero fra le linee.
Quando il terreno sia piano o di leggier declivio le fosse si facciano in direzione da tramontana a mezzogiorno; quando sia troppo umido si facciano in direzione del più facile scolo; e quando il pendío sia forte si facciano in direzione orizzontale.
§ 377. Questa specie di bosco sarebbe assai utile per bonificare e render produttive molte brughiere sì del piano che del colle. E perchè questa riduzione riesca più facile, utile e meno dispendiosa si potrebbe operare come segue:
Non si tagli l’erica o brugo, nè le felci, nè le ginestre per un anno; nell’agosto seguente si facciano tante fosse larghe metri 1,10 alla distanza ordinaria fra l’una e l’altra, capovolgendo sull’erica della porzione che rimane intatta, l’erica, le erbe e la terra che si levano colla vanga dalla parte in cui si fa la fossa; indi si ari profondamente il fondo di questa, e così si lasci sino alla primavera. In tale frattempo la terra si migliora e si polverizza pel contatto dell’aria, pel gelo e per le pioggie; e le erbe, poste sotto l’accavallamento della terra fra le due fosse, hanno tempo di marcire, e servir di concime al terreno.
Sul finir dell’inverno si ari nuovamente il fondo della fossa, e dopo alcuni giorni si getti in essa la metà della terra che fu levata, mescolandola a concime quando se ne abbia in quantità; poi su quella si faccia il solco, e si dispongano le sementi come abbiamo già indicato. Quando non s’abbia con-