Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/362

354 boschi cedui.

diverso grado d’umidità, ma eziandio diverse sostanze. Se voi fate osservazione alla tavola IV, pag. 95, troverete che quasi tutte le piante forestali abbondano di calce, ma che fra di esse le resinose, essendo quelle che ne contengono meno, per conseguenza non ameranno molto i terreni calcari. Inoltre, se farete attenzione alla poca quantità di soda e potassa che domina nel legno di queste piante, poste a confronto coi cereali, ben vedrete che i terreni argillosi che tanto favoriscono i grani, non sono necessari alle piante boschive, esigendo quasi tutte all’incontro un suolo calcare o siliceo piuttosto sciolto, e per conseguenza pochissmo argilloso.

Finalmente non tutte le piante desiderano d’essere regolate nell’egual maniera per riguardo al taglio. Le piante frondifere tagliate al piede possono mandar nuovi rami a guisa di cespuglio o ceppata, purchè la loro scorza non sia troppo indurita dall’età. Per esempio le quercie, i castani, i tigli conservano questa proprietà sino ai 60 anni; i faggi, gli aceri, i frassini ed i carpini sino ai 45; le betule, gli ontani e gli avornielli sino ai 25; l’alno di monte o verde ed il nocciuolo soltanto sino ai 20. Certamente il numero d’anni che vi ho indicato andrà soggetto ad alcune modificazioni portate dalle diverse circostanze, ma starà sempre il principio. Generalmente nelle piante resinose questa proprietà è d’assai minore, ed in alcune affatto nulla. Il tasso, l’elce acquifoglio, il ginepro e talvolta il larice non troppo vecchio, tagliati al piede rimettono i rami e formano ceppata; ma gli abeti, il pino silvestre ed il marittimo non ne mandano mai; tagliati, perisce il ceppo.

Per tal motivo adunque alcune piante si potranno con profitto coltivare a ceppata, oppure scalvare a certa altezza; ed altre invece abbisognerà necessariamente allegarle d’alto fusto, e permetter loro che arrivino a quell’età per cui possano riescir utili.

boschi cedui.

§ 375. Se al monte le vere foreste e fustaje di piante resinose si mondano o si purgano soltanto, non soffrendo esse la scalvatura; al piano invece i boschi a ceppata e le fustaje, siccome quasi sempre composte di piante frondifere, vanno soggette ad un regolare scalvo; avvertendo solo che, se alle ceppate si tolgono tutti i rami nascenti dal pedale, alle fu-