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clima, esposizione e terreno pel bosco. | 353 |
Per esempio sul versante Alpino la vite non matura il frutto ove si trovi a più di 600m sopra il livello del mare, laddove sul versante dell’Appennino può sorpassare questo limite; la segale può giungere sino agli 800m, e l’orzo anche sino ai 1200m. E questo non si verifica soltanto coi cereali colla vite e col gelso, ma eziandio colle piante boschive. Il salice, il pioppo, la robinia, il platano e tant’altre piante dette dolci, perchè di fibra poco compatta, di rado sui monti sorpassano i 700m; il noce ed il castagno riescono bene fino ai 850m; la quercia, il frassino sino ai 1500m; il faggio ai 1800m; il larice, gli abeti ai 2200m; il cembra ed il mugo ai 2500m e più; ma sopra ai 2700m, nella nostra latitudine, non abbiamo più alcuna vegetazione, trovandosi il limite medio delle nevi perpetue.
Così pure non tutte le piante boschive possono vivere nelle stesse condizioni d’umidità. Il pioppo, il salice, il platano, l’ontano, il cipresso distico, amano i terreni sabbiosi sì ma temperati ed umidi; la quercia, il faggio, il carpino, il frassino vivrebbero anche in climi più caldi, ma desiderano un clima fresco ed umido, e quindi amano meglio le posizioni poco soleggiate; lo zimbro ed il mugo, portati fra le sabbie marittime del Mediterraneo, perirebbero d’arsura, mentre perirebbero pel freddo il pino marittimo, il cipresso, ecc. se si portassero sugli alti monti, ove prosperano i primi.
Inoltre la stessa pianta, posta in condizioni diverse, presenta delle notabili differenze. Nei paesi caldi, quando però siavi l’umidità necessaria, la pianta cresce più presto, più alta, di tronco più grosso, con fogliame più grande ed abbondante; ma la sua fibra è più larga che in una pianta analoga cresciuta lentamente in posizione più fredda; e se il clima caldo sarà anche secco, la pianta crescerà più stentatamente che a pari condizioni in un clima fresco. Perciò le piante che danno un miglior legname sono quelle dei paesi freddi. In egual circostanza poi il miglior legname è quello che cresce a levante e mezzogiorno, mediocre quello di ponente, l’inferiore è quello di tramontana, o dove l’umidità ecceda il bisogno della pianta.
Chi per esempio avesse un colle od un monte da imboscare, dovrebbe mettere a mezzogiorno i pioppi, i salici, i castagni, il cipresso, il pino silvestre, la rubinia ed il noce; ed a tramontana la quercia, il faggio, il frassino, l’ontano, gli abeti, i larici, ecc.
Nel terreno poi queste piante non ricercano solamente un