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352 | clima, esposizione e terreno pel bosco. |
bene ove il terreno s’ingombra facilmente d’erba, e dove dominano i venti, o le frane, poichè, le giovani piante si difendono facilmente le une colle altre; ma dove non si presentino queste circostanze è migliore la piantagione di una sola, perchè cresce più presto, più dritta e più forte, nè le si guastano le radici quando si volesse diradare il cespuglio.
Qualche volta le piantagioni riescono bene fatte anche in agosto sebbene di una età maggiore dell’indicata, purchè le piante siano trasportate con molta terra e che la pioggia sia frequente.
Quando il terreno sia abbondante ma poco fertile, si può piantare fitto onde accrescere la fertilità colla maggior quantità di foglie che cadranno col tempo, diradando però in seguito le piante sino alla debita distanza.
A qualunque semina o piantagione non devesi mai nei primi 20 o 30 anni levare le foglie cadute, e, dopo tal’epoca, gioverà anzi dividere il bosco in tante porzioni, onde le foglie non siano levate che ogni 3 o 6 anni, con una specie di rotazione, finchè le piante siano già cresciute molto alte, e che il terreno sottoposto si possa convertire in pascolo.
Le norme che ho finora indicate servono pei boschi d’alto fusto delle montagne, ed anche per quelli della pianura e dei colli, fuorchè in questi luoghi le operazioni si possono fare più regolarmente.
clima, esposizione e terreno pel bosco.
§ 374. Non è però a credersi che qualunque pianta possa vegetare in ogni dove, e che quando si abbia un terreno sterile lo si possa sempre utilmente convertire in bosco.
Vi ho già detto che la vegetazione varia al variare del clima, e che la diversità di questo clima non è costituita soltanto dalla diversa distanza cui giace un paese dall’equatore, ma che in una stessa regione la diversa altezza sul livello del mare ha la medesima influenza, diminuendo cioè la temperatura in proporzione di cosiffatta altezza. Opperò, anche rispettivamente alla Valle del Po, ove il clima dovrebbe essere press’a poco uguale, perchè comprende poco più di due gradi di latitudine, pure il clima e quindi la vegetazione variano d’assai, perchè due terzi del suolo sono montuosi, l’ultimo limite essendo formato da altissimi monti, quali sono gli Appennini e le Alpi.