Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/344

336 piante boschive.


§ 347. Fra le piante che di recente vennero introdotte nell’Agricoltura, alcune potrebbero essere di grande vantaggio per la coltivazione dei boschi, specialmente ove ogni altra pianta indigena abbia già provato e già esaurito il suolo delle sostanze ch’esse richiedono. In questo caso una nuova essenza sarebbe di gran vantaggio. La massima parte di queste, essendo provenienti da climi caldi o temperati, non potrebbero vivere ove continuasse per esempio a vegetare l’olmo, e quelle che io indicherò come già conosciute andrebbero poste prima dell’olmo e del castagno, rispettivamente al clima ad all’altezza.

La Robinia (Robinia pseudo-acacia) si propaga assai facilmente per seme e per barbatelle; ama un terreno non tenace e non umido, manda molte radici lunghe ma servono pochissimo a trattenere la terra, scorrendo assai superficialmente ed essendo sguernite di barboline. Questa pianta cresce con una rapidità grandissima, e si educa d’alto fusto, a capitozza, e meglio ancora a ceppata. Quattro o sei anni dopo l’impianto o dopo la semina, comincia a dare buone maneggie; indi scalvata ogni tre anni continua a dare e pali e maneggie. La robinia fu di gran vantaggio per la pianura ove mancavano i boschi che somministrassero combustibile e sostegni per la vite; ma i terreni posti in vicinanza alle robinie soffrono assai della loro ombra e delle radici superficiali che scorrono assai lontano. La foglia piace al bestiame. Il legname della robinia è abbastanza duro, e quando si voglia indurirlo di più gioverebbe levargli la corteccia un anno prima di tagliarlo, con ciò si salverebbe anche dal tarlo che facilmente lo rode.

§ 348. L’ippocastano (Aesculus hyppocastanum) detto anche castagno d’India, si propaga per semi e barbatelle; ama un terreno fresco e profondo; si può educare d’alto fusto ed a capitozza. Il suo legno è di poco valore, ma il suo frutto o seme può servire come alimento al bestiame, specialmente pei majali, ed anche a far amido e sapone.

Il Platano (Platanus orientalis) (fig. 104), si propaga per barbatelle ed anche per piantoni. È la pianta frondifera che più presto cresce a grande altezza nei climi temperati. Alligna bene nei luoghi freschi, e nei terreni alquanto umidi; si può coltivare d’alto fusto, a capitozza ed anche a ceppata. Il tronco può dare buon legname per soffitte, ed i rami forniscono un abbondante combustibile, ed anche delle maneggie. Sarebbe