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334 | piante boschive. |
a scaglie. Si coltivano a capitozza, od a ceppata; di rado arrivano a grande altezza, educandoli d’alto fusto.
§ 343. La Quercia (fig. 100), ted. eiche, fr. chêne, conta fra le sue varietà il cerro (Quercus cerris), il rovere bianco (Quercus pedunculata) ed il rovere o quercia di montagna (Quercus robur). Questa pianta si moltiplica per seme ed anche per barbatelle. Il rovere è quello che soffre meno il freddo e che s’innalza sui monti più delle altre qualità di quercia, non oltrepassando però li 900m. Ama un terreno non troppo forte, ma piuttosto umido. A differenza del castagno, quando s’innalza ad alto fusto, la quercia si può nettarla dai rami che nascono sul tronco, lasciandone soltanto il fiocco che ne forma la cima; così essa cresce più dritta e può esser utilizzata anche per lo scalvo che si farebbe ogni quattro o sei anni. Il frutto aella quercia, ossia la ghianda, è ricercatissima per alimentare i majali.
§ 344. Il Frassino (Fraxinus excelsior) (fig. 101), ted. esche, fr. frêne, si moltiplica piuttosto per semi che per barbatelle, il seme è volante come quello dell’acero; vegeta sin dove arriva la quercia, si coltiva d’alto fusto ed a ceppata, vien offeso dal tarlo, e converrebbe scorzarlo in piedi. La scor-