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selvicoltura. | 313 |
sco, aveva potuto accumularvi. Le sottoposte vallate rimangono maggiormente esposte ai venti, ai balzi di temperatura, alla siccità ed alla grandine; e i torrenti ed i fiumi nello scendere, non trovando più ostacolo, finiscono a guastare e trascinar colle loro acque le porzioni più fertili del piano.
Cura dunque d’un buon governo dev’essere quella non solo di limitare o togliere il vago pascolo, di livellare o vendere le proprietà comunali, ma eziandio quella di far leggi che regolino dove ve ne sia la convenienza, l’allevamento, il taglio e l’estirpamento dei boschi. E dove sono in deperimento istituisca premj a chi pianti un certo numero di alberi sul proprio fondo; attivi ispettori e guardie forestali, con leggi severe che tolgano il monopolio e ripristinino la buona fede; dichiari sacri alcuni boschi che impediscono i venti, le valanghe le frane, ecc. e che una volta distrutti più non vedrebbesi vegetazione al loro posto. La parola di boschi sacri ci viene dai tempi antichi, nei quali volevasi coi pregiudizj far rispettare alcuni boschi; ma noi a quest’ora dovremmo aver intesa la ragione, e dovremmo rispettar le leggi, mentre gli antichi temevano l’ira dei Numi campestri e silvani.
§ 319. Ma entriamo in materia, e cominciamo ad enumerare i benefici effetti esercitati dai boschi che stanno sugli alti monti, come pure passiamo in rivista i grandi ed estesi danni del soverchio disboscamento.
1.° I boschi trattengono e derviano i venti impetuosi e freddi.
2.° Favoriscono la liquefazione delle nevi.
3.° Conservano in giusta misura l’umidità atmosferica.
4.° Mantengono le sorgenti.
5.° Mantengono più regolare la quantità d’acqua nei fiumi, rendendo più regolari le pioggie.
6.° Trattengono le valanghe e le frane.
7.° Attirano insensibilmente l’elettricità atmosferica.
8.° Rendono più salubre l’aria.
9.° Servono a fertilizzare il terreno.
§ 320. I boschi rattengono o deviano i venti impetuosi e freddi. I venti, soffiando contro i boschi non rimbalzano con forza, come succede quando soffiano contro la nuda rupe, ma vi si perdono per entro, rotti e divisi dai rami, dai tronchi e dalle foglie; ed un vento che sia penetrato in un bosco non lascia più traccia di sè. L’effetto contrario, è riconosciutissimo da chiunque abiti da 50 o 60 anni in un paese montuoso. Molti passi di montagna da poco tempo divennero pericolosi; in alcune