Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/316

308 della propagazione artificiale delle piante.

rompono a 0m,015 circa dalla loro inserzione le gemme della corona inferiore all’innesto.

Spesso giova circondare l’innesto d’un pezzo di carta per difenderlo dall’azione disseccante del sole e dell’aria.

Dopo cinque o sei settimane la cicatrizzazione deve essere compita, e si toglie la fasciatura, che in seguito produrrebbe degli stringimenti; togliendo anche le porzioni esuberanti del soggetto, ossia le due sommità della parte spaccata, cui si era lasciata la striscia di foglie.

Pel noce, rovere ed altre specie a foglie decidue, nelle quali difficilmente riescono gli altri innesti, si opera verso la fine di maggio, tagliando il nuovo getto a 0m,03, sopra la terza o quarta foglia partendo dalla cima; poi si fa una fenditura lunga 0m,04 circa, sotto l’ascella della prima foglia, in modo che passi tra la gemma centrale e l’una delle laterali. In questa fenditura si applica l’innesto, che consiste in una gemma aderente ad un poco di legno dello stesso diametro del soggetto, e nello stesso stato di vegetazione; deve essere lungo quanto la fenditura, ed in basso tagliato obbliquamente perchè s’adatti alla forma della fenditura. La gemma sarà munita della propria foglia, come pure si lascerà la foglia anche dove si praticò la fenditura. Introdotto l’innesto si lega con lana. Il quinto giorno dopo l’operazione si sopprime l’occhio centrale del soggetto, più tardi gli si tolgono le foglie e gli occhi che le accompagnano, e tutto ciò allo scopo di dirigere il succhio ad alimentare l’innesto.

della fecondazione artificiale.

§ 313. Abbiamo veduto (§ 30) che il polline è una polvere molto leggiera che può essere trasportata anche lontano dal vento o dagli insetti, e così dar origine a delle fecondazioni bastarde, dette ibridismi, le quali inducono alcune modificazioni nell’organo femminile, ossia nel frutto che per tal mezzo resta fecondato.

Questo fatto venne dal botanico messo a profitto, ed alcuni fiori e frutti furono modificati in modo da produrre all’aspetto sensibili differenze con quelli che già esistevano sulla stessa pianta. Per praticare questa fecondazione artificiale devesi scegliere per pianta madre da fecondarsi quella le di cui qualità generali voglionsi mantenere, e per pianta fecondante