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del semenzajo e del vivajo. 289

alto 0m,75 circa, poi al di sopra si dispone la terra per l’altezza di 0m,25 circa, più o meno a seconda del tempo che la pianta da seminarvisi deve restare sul letto caldo, e delle radici più o meno lunghe che naturalmente essa può mandare. Il letame non deve essere già fermentato, nè freschissimo; il migliore è quello che sia appena entrato in fermentazione; per meglio mantenerla in seguito e così ottenere una sorgente calorifera al di sotto della terra. È poi bene che il letame venga alquanto compresso e bagnato, onde meglio continui la fermentazione, poichè, tolto che le fosse il contatto dell’aria, essa diminuirebbe o cesserebbe affatto; laddove, bagnandolo, la fermentazione continua a’ spese degli elementi dell’acqua. La terra dev’essere crivellata, soffice e mista a letame assai minuto; mantenendola umida in seguito, ma non troppo bagnata, per non diminuire l’effetto calorifico del letame sottoposto. Il tutto poi si dispone a piano inclinato, onde ricevere più diretti i raggi solari che sono assai obliqui nei mesi di gennajo, febbrajo e marzo.

A mantenere una maggior temperatura nel letto caldo, e per difendere le piante germogliate, o già discretamente sviluppate, dai rigori del freddo e dalle brine, è necessario, durante la notte e nelle giornate nuvolose e fredde, ricoprirlo con telaj mobili coperti da vetri, da tela cerata, o da paglia; alzandoli nel verno quando vi sia il sole, e nelle ore diurne delle giornate nelle quali non gela, per poi abbassarli, prima di sera nel verno, o semplicemente tenendoli a poca altezza sopra le giovani pianticelle in primavera quando temansi le brine. Cessato il pericolo delle brine si passa alla trapiantazione in aperta campagna, restando così la pianta in circostanze di meglio ricevere la voluta somma di calore.

Queste sono le norme generali che devono regolare la semina o propagazione naturale delle piante; nel parlare poi delle varie coltivazioni vi esporrò le pratiche più speciali a ciascuna di essa. Frattanto vi darò alcune norme, parimenti generali, sul trapiantamento e sulla moltiplicazione e fecondazione artificiale.

del semenzaio e del vivajo.

§ 292. È ben vero che tutte le piante seminate, e lasciate al loro posto continuamente, sono di maggior durata, purchè siavi tra loro una distanza conveniente alla estensione delle