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288 | disseminazione. |
vorevoli, il grano fosse stato contrariato nella fecondazione o nella maturanza in modo da temersene cattiva riuscita per la semina.
§ 289. Qui dovrei parlarvi della convenienza d’introdurre sementi estere nella nostra agricoltura; ma di questo già ve ne feci alcun cenno al § 158 parlando dell’influenza del calore sulla vegetazione; ora però aggiungo che alle norme teoriche che vi devono guidare prima d’introdurre un nuovo vegetale, debbonsi aggiungere le pratiche, cioè, abbisognerà guardare la qualità del terreno che esso esige perchè meglio riesca; se questo stesso terreno colle nostre coltivazioni non dia già un maggior prodotto netto di quello che si presume dal nuovo, dovremo calcolare la quantità di lavoro che richiede, per conoscere quanto si debba detrarre dal prodotto, e per sapere se abbiamo sufficiente mano d’opera a buon patto. Finalmente, dovremo aver riguardo non solo al prezzo, ma anche alla facilità di vendita, od alla possibilità di consumare sul fondo il prodotto o qualche residuo. In qualunque modo dapprima poi s’istituiranno degli esperimenti, e questi dovranno farsi in piccolo ed in condizioni nè troppo favorevoli nè troppo sfavorevoli.
§ 290. Vi sono poi alcune piante annuali che, quantunque originarie di climi più caldi, ed aventi quindi bisogno d’una maggior somma di calore di quella che potrebbero avere nel nostro clima, pure seminate in piena terra, vi potrebbero vegetare abbastanza bene, quando potessero mettere a profitto tutto il calore della primavera, dell’estate e dell’autunno. Perciò vorrebbesi ch’esse si trovassero in piena vegetazione e in aperta campagna appena che in primavera fosse cessato il pericolo delle brine, onde poter aver tempo d’essere produttive avanti che sopraggiungano le brine ed i freddi autunnali.
A tale scopo si usa far nascere queste piante in luoghi riparati e caldi, ponendo i loro semi sui così detti letti caldi in gennajo od in febbrajo, per poi trapiantarle in campo aperto nell’epoca opportuna, quando siano già fornite di buona quantità di radici e d’uno stelo bastantemente sviluppato. Quest’usanza esisteva anche anticamente ed è utile pel tabacco, per le zucche, meloni, petroniani ed altri ortaggi.
§ 291. Per formare il letto caldo si sceglie una esposizione di mezzogiorno, e si cava un metro circa di terra per quella lunghezza e larghezza che noi crediamo conveniente; indi, sul fondo della fossa si dispone uno strato di letame di cavallo