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282 disseminazione.


Ad onta però d’ogni cura, dopo un tempo più o men lungo, qualunque seme perde la facoltà di germogliare. Le mandorle, le noci, le nocciuole, la perdono dopo un anno; altri semi dopo due, tre e più anni; i cereali generalmente la conservano per molto tempo; e si danno esempi di grani di frumento, di segale, e di legumi che germogliarono dopo più di cento anni dal loro raccolto probabile. In generale, un seme conserverà tanto meglio la facoltà di germogliare, quanto meno sarà esposto alle influenze atmosferiche, specialmente a quelle di umido e di caldo; e più ancora levandogli il contatto coll’ossigeno.

Abbiamo veduto che molti semi cadono naturalmente al suolo molto tempo prima di germogliare, indicando con questo che non tutti abbisognano d’un egual spazio di tempo per disporsi alla germogliazione. Infatti alcuni semi, come quelli del gelso, cadono in giugno e nascono immediatamente; il frumento cadendo nella stessa epoca ritarderebbe sino a che la stagione siasi resa più fresca ed umida; il pesco, la noce, la quercia nascono soltanto alla vegnente primavera; alcune piante resinose aspettano persino un intero anno.

E ciò dipende da che la germinazione, al pari della fioritura e della fruttificazione, esige una certa somma di calore e di umidità; e teme o s’arresta per una data minima o massima. Il frumento, per esempio, non germina se non quando la temperatura passi i +5°, ben inteso che vi sia la necessaria umidità, e che abbia ricevuta una somma di calore di circa 85°.

Se durante la germinazione interviene una temperatura minore, essa s’arresta, come s’arresterebbe seminando il frumento in luglio pel troppo caldo, che fra noi a 5 mill. nella terra sorpasserebbe i 40, o per l’aridità del suolo ordinaria in quel mese. Molti semi per una data minima o massima perdono anche la facoltà di più oltre riprendere la germinazione; altri invece, molto più se non son troppo superficiali e quindi non troppo esposti alle vicende atmosferiche, resistono anche ad un freddo intenso, ed anche ad un calor secco di oltre 50°.

Così quando l’agricoltore vorrà conservare semi che naturalmente cadano presto, ma che nascano tardi, per esempio un seme che cada in agosto e nasca nell’aprile susseguente, abbisognerà che lo mantenga in quelle condizioni naturali che favoriscono lo sviluppo del germe, allontanando soltanto quelle che gli sarebbero nocive, cioè la troppa umidità, il