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disseminazione. | 281 |
di scegliere piante ben costituite e vigorose, da cui trarre i semi; e questi dovranno essere ben maturi se devono corrispondere allo scopo, e se vuolsi poterli conservare, senza che si guastino, fin a quel tempo che si ritiene opportuno alla semina. Oltre all’essere maturi importa che i semi siano stati fecondati, e quindi accade che talvolta ve ne sono molti d’infecondi, perchè le piogge hanno guasta l’opera della fecondazione dilavando il polline, oppure come accade col melgone, perchè siasi levato troppo presto il fiore maschio che sta alla cima. Devono inoltre i semi scelti essere scevri da altre sementi che non si vogliono lasciar sviluppare assieme. Un criterio che ci guida a giudicare fecondo e maturo un seme, è quello di vederlo ben conformato all’esterno, non rugoso, ben colorito, proporzionatamente pesante, di modo che immerso nell’acqua affondi, e che facilmente si stacchi dalla pianta. Il volume relativo è di poca importanza.
Importa poi molto all’agricoltore il poter conservare quei semi che non conviene seminare subito dopo il raccolto: spesso il terreno è troppo umido o troppo secco che non permette nè il lavoro, nè la regolare germogliazione; altre volte vogliamo conservare certi semi per uno, due o più anni; ed inoltre ove i climi sono a stagione marcata, certe semine non possono farsi convenientemente che in autunno, ed altre alla susseguente primavera; perciò è necessario conservare i semi sino a quelle epoche.
§ 279. Per conservare i semi atti alla propagazione, non solo abbisogna che siano fecondati, maturi e ben costituiti, ma importa eziandio che non possano soffrire nel tempo che passa fra il loro raccolto quello della disseminazione, che conservino cioè la facoltà di germogliare. Epperò si procurerà di tenerli in luoghi asciutti, freschi e ventilati, onde non fermentino e non vengano guasti dagli insetti. Taluni per difendere i semi dagli insetti suggeriscono di ben lavare i semi, farli asciugare e poi aspergerli di polvere di calce viva, di gesso e di ceneri; la pratica è buona, e serve a conservare alcuni grani che per sè non guasterebbersi, se non venissero danneggiati dagli insetti prodottisi in altri semi non bene costituiti.
La miglior regola è quella di fare una buona scelta di semi, e di mantenerli in luoghi freschi ed asciutti, essendo la carie e la comparsa degli insetti un effetto del grano già guasto, o perchè non maturo, o perchè fermentante per la poca idoneità del locale di conservazione troppo umido o troppo caldo.