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AGRICOLTURA

PARTE PRATICA





PROPAGAZIONE DEI VEGETALI





disseminazione.

§ 278. L’ordine naturale vorrebbe che prima delle altre coltivazioni s’avesse a parlare del Bosco, come quello che tutte naturalmente le precedette. Ma l’Agricoltura si propone di riprodurre a sua volontà qualunque specie di vegetale, anche boschivo, e quindi, per non ripetere le stesse cose, ho creduto dover far precedere le cognizioni pratiche sulla Disseminazione o propagazione naturale delle piante, e sulla loro propagazione artificiale. Siccome però diverse sono le cure che richiedono i semi delle piante boschive, da quelle che esigono i semi dei cereali, o delle piante a foraggio; così, per ora, mi limiterò ad alcune cognizioni generali, riservandomi a spiegarvi le diverse pratiche speciali, quando tratterò la Selvicoltura e la Coltivazione dei cereali, delle erbe dar foraggio e delle piante da frutto.

Naturalmente le piante si propagano per disseminazione, ossia pel distacco del frutto o del seme maturo dalla pianta madre. In questo momento il maggior peso del frutto, il peduncolo che tende a staccarsi colla maturanza, il vento, le pioggie, e gli stessi insetti servono a far cadere sul terreno, e spesso anche a ricoprire di terra i semi. In alcune piante s’aprono i pericarpi, e cadono soltanto i semi propriamente detti, come nelle acacie, fagiuoli, ravizzone, ecc., in altre, a pericarpo polposo o carnoso, cade intero il frutto, e la parte carnosa del pericarpo serve a rammollire il rimanente dei tessuti, ed a trasmettere la prima umidità al seme, onde più facilmente cominci a germogliare e s’aprano gl’involucri duri; quali sarebbero quelli del pesco, delle noci, del corniolo, ecc. Per ottenere poi la diffusione delle specie in luoghi lontani, e per evitare che i semi che si staccano, nascendo tutti al piede