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della rotazione agraria. 273

non alligni bene un’altra della medesima specie e perchè siavi il bisogno di cambiar la terra ai vasi. Tutto questo vuol dire che la terra ivi esistente è stata privata dei principj che si richiedono. Ma se in quella terra si metterà un’altra pianta, che abbisogni di un principio diverso, essa potrà benissimo vegetare. Quando il frumento non dasse che uno scarsissimo prodotto, avendo privato il suolo di fosfati, si potrà aver un buon raccolto di melgone o di patate che richiedono piuttosto calce e potassa. Che se invece si ammettesse la teoria degli escrementi, non si potrebbe coltivare lo stesso prodotto per due anni successivi, trattandosi di piante annuali, e parlando di quelle perenni, gli escrementi che si accumulassero ogni anno presso le radici, dovrebbero condur la pianta a presta morte, od a sicuro intristimento.

Certuni si confermarono nell’opinione che i vegetali avessero veri escrementi, osservando che col far vegetare nell’acqua pura alcune piante, viddero, entro certo spaziosi tempo, che in quell’acqua formavasi un sedimento. Ma chi non sa ora che l’acqua la più pura contiene ancora delle materie in soluzione, e che colla nutrizione della pianta, venendo alcune di esse assorbite, resta alterata la composizione dell’acqua in modo che alcune di quelle materie precipitano al fondo per mancanza del veicolo solvente?

§ 272. Prima poi di stabilire un avvicendamento od una rotazione agraria, oltre all’aver riguardo al valore ed alla facilità di smercio dei vari prodotti, bisogna aver di mira:

Il clima;

Il terreno, tanto per le sue qualità fisiche e chimiche, quanto per la sua disposizione, e possibilità o facilità di irrigazione;

La qualità chimica dei componenti de’ prodotti che si vogliono coltivare;

I lavori che richiedono le varie piante, e la profondità cui giungono le loto radici; finalmente

La qualità e la quantità dei concimi.

Cantoni, Agricoltura teorico-pratica. 18