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236 concimi vegetali.


Alcuno per far sovescio in primavera consigliò la segale, seminata dalla fine d’agosto sino al principio di novembre. Le segale offre il vantaggio che vegeta discretamente anche nei terreni sabbiosi ed appena dissodati; seminata presto potrebbe esser tagliata in ottobre come foraggio, ed in primavera rimetterebbe abbastanza bene per servir da sovescio al melgone; vive nell’inverno e vegeta in febbrajo e marzo, nel qual tempo il terreno rimase inoperoso; finalmente, essendo assai consistente, il suo effetto è più durevole, avvertendo però di adoperarla nei terreni forti, perchè i sabbiosi, quando non fossero irrigabili, resterebbero troppo soffici.

Il sovescio delle veccie, dei fagiuoli, piselli o d’altre simili piante non sarebbe proficuo che fatto in autunno, perchè in primavera non arriverebbero ad un’altezza tale da produrre un effetto utile. Il trifoglio fu trovato assai vantaggioso, quantunque già tagliato più volte e sovesciato basso, perchè sembra assai probabile che abbia la proprietà di assorbire qualche piccola porzione d’azoto dall’atmosfera, il quale introdotto nel terreno per mezzo del sovescio, e quando possa trovare lo zolfo ed il fosforo, serve a fornire alla successiva coltivazione le opportune combinazioni di solfati e di fosfati.

§ 231. La pratica del sovescio, specialmente nei terreni forti, è assai lodevole perchè oltre al correggere con poca spesa la loro fisica qualità, forma una specie di concimazione, col restituire al terreno non solo quanto gli fu levato ma altresì quel che la pianta ha assorbito dall’aria. Ma non bisogna però illudersi di troppo. Voi, colla scorta di quanto vi ho già detto, potrete facilmente comprendere che il sovescio non restituisce al terreno quanto gli fu tolto coi raccolti antecedenti di cereali. Già sapete che il grano o seme è la parte del vegetale che contiene le sostanze più importanti, e che il fusto non ne contiene che una minima proporzione, come potete convincervene osservando la Tav. I.a pag. 92, della composizione di varii cereali. Col sovescio dunque voi