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dosi in essi, li innalzano sino anche a superare le sponde del fiume o del torrente; ciò fatto, per ricoprirli, si passerà ad introdurvi le torbide usando del metodo sopraccennato.

Finalmente, quando non si potesse assolutamente rimediare alla troppa umidità d’un terreno, o che la spesa che vi si richiedesse fosse tale che superasse il vantaggio presumibile, allora non ci resterà che d’aver cura di quei vegetali che naturalmente vi crescessero, o d’introdurvi quelli che amano siffatti terreni, quali sono le canne, le lische, l’ontano, ecc.

§ 219. Il difetto che ha un terreno riguardo al ricevere e trattenere il calore impartitogli dai raggi solari, può esso pure venire in parte modificato. Quando il troppo riscaldarsi fosse dovuto al suo colore troppo oscuro, vi si spargeranno sostanze terrose bianche, quali sono la marna e la calce. Se all’incontro il terreno si riscaldasse poco perchè troppo biancastro, sarà utile spargervi materie nerastre e singolarmente polvere di carbone.

mezzi di correggere le qualita’ chimiche del suolo. — concimazione.

§ 220. Dal conoscere l’importanza e la necessità dei principj organici ed inorganici per la nutrizione e pel regolare sviluppo dei vegetali, e dal sapere che non tutti i vegetali richiedono gli stessi principj, e che non tutti i terreni possono fornire alle piante qualunque principio esse richiedano, facilmente intender dovete che non basta correggere le qualità fisiche d’un terreno, ma che bisogna eziandio dotarlo di quelle sostanze delle quali manca, e che sono necessarie alla buona riuscita delle varie coltivazioni. Alcuno potrebbe dire che sarebbe sufficiente l’adattare le piante alle varie qualità fisiche e chimiche del terreno, ma in fatto lo possiamo noi? e se lo potessimo basterebbe forse? No. L’agricoltore il più