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dell’accennata il terreno si mantenesse di qualità eguali a quelle del soprasuolo, meno gli effetti prodotti dalla mancanza di contatto coll’aria, in allora sarebbe inutile tenerne conto, non essendo più di alcun effetto sulla superficie.

Infatti, se s’immagina un suolo sabbioso sotto un suolo argilloso, questo diverrà meno umido e più riscaldabile; se invece sotto una superficie sabbiosa troverassi un sottosuolo argilloso, il soprasuolo diverrà più umido e meno riscaldabile, epperò può dirsi che la permeabilità o l’impermeabilità del sottosuolo sono le qualità più importanti a stabilirsi per giudicare più precisamente delle qualità fisiche della superficie arabile.

modo di conoscere la qualità’ dei terreni.

§ 208. Una volta, in mancanza di precise cognizioni di chimica, giudicavasi della buona o cattiva natura d’un terreno, dal colore, dall’odore, dal sapore, dal peso specifico, dalla tenacità, dalla situazione o dalla qualità delle erbe che spontaneamente vi allignavamo. Ma ora sappiamo che il colore rossiccio della terra, il quale ritenevasi per un buon indizio, è dovuto soltanto all’ossido di ferro in essa contenuto, il quale per sè stesso non ha alcuna diretta influenza sulla vegetazione. Il color nero tanto può indicare abbondanza di terriccio vegetale, quanto abbondanza di ossido di manganese, che non è d’alcun profitto. Il sapore e l’odore sono cose che variano assai, e che possono comunicarsi da una porzione benchè minima di qualche sostanza affatto inutile alla vegetazione. Il peso specifico può avere una importanza maggiore, essendo che generalmente un terreno pesa tanto meno quanto più è fertile; e per tal riguardo dovrebbesi preferire dapprima il terreno vegetale, indi il calcare, poi l’argilloso e per ultimo il siliceo. Ma i terreni calcari, se sono asciuttissimi o paludosi, possono risultare ben anco gl’infe-