Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/205


principali differenze delle terre. 197

pietrosi, ghiajosi o sabbiosi riescono di poco o nessun prodotto, se non si cerca dapprima di rivestirli di piante che col tempo li migliorino; gli altri, quando non contengano più del 60 o 70 per cento di sabbia, e che le pioggie non siano scarse, sono atti alla coltivazione dell’orzo, dell’avena e della segale. Questi terreni riescono assai mobili, sciolti e permeabili, per cui facilmente si riscaldano col sole, asciugano presto per l’evaporazione e lasciano passar troppo facilmente l’acqua; quando però siano in situazione tale da poter essere irrigati, o che poco al disotto abbiano uno strato argilloso, sono di facile lavoro, e quantunque contengano anche qualche cosa più dell’80 per 100 di sabbia, ma che siano convenientemente concimati, riescono buoni pel prato, per la coltivazione del melgone e del pomo di terra. I terreni silicei riscontransi ove le acque hanno od avevano un corso rapido, e che nel loro decorso incontrino terreni abbondanti di rocce silicee.

§ 196. I terreni argillosi sono quelli che contengono dal 60 sino all’80 per 100 d’argilla, ed anche più. Generalmente sono di color giallo o rosso, o rosso oscuro, per gli ossidi di ferro che contengono; talvolta sono bianchi, il che devesi al colore proprio dell’allumina che costituisce l’argilla, ed alla mancanza degli ossidi di ferro. Quanto maggiore sarà la quantità d’argilla, altrettanto l’acqua e l’aria penetreranno difficilmente questi terreni, e per conseguenza nell’estate s’indurano e stringono talmente che formano dei crepacci; per la stessa ragione nell’estate saranno più freddi d’ogni altro terreno, disperderanno meno facilmente l’umidità acquistata, e d’inverno saranno più profondamente penetrati dal gelo. Queste proprietà fecero chiamare fredde e forti le terre argillose.

Questi terreni, che sono sempre di difficile lavoro, quando non contengano una proporzione d’argilla superiore all’80 per 100, si prestano a molti prodotti (cereali e foraggi); tardi risentono il concime, ma lo utilizzano per molto tempo, poi-