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stato geologico della valle del po. 191

cime, attraversando il terreno già trasportato in basso, ed al quale levavano sempre la parte più mobile, ossia le ghiare e le argille. E finalmente quel seno di mare veniva così mano mano riempiendosi, conservando soltanto una corrente d’acqua dolce nel pezzo che ora chiamasi il Po. (Vedi la carta annessa).

§ 191. Per quanto vi ho detto facilmente intenderete come la nostra valle debba essere a ponente ed ai lati di tramontana e mezzogiorno circondata da alti monti ed aperta verso l’Adriatico, con una doppia pendenza, una verso la parte di mezzo, cioè verso il Po, ed una generale verso il mare. I monti più alti saranno formati di nudi ed interi massi, ed i più bassi, ovvero le loro diramazioni, dalle materie più grosse distaccatesi dai primi: e queste diverranno sempre più piccole e miste a materia terrosa più sottile quanto più ci avvicineremo alla pianura, la quale poi sarà composta di ghiaje più o meno grosse, od anche di sabbia fina o di argilla verso lo sbocco dei fiumi, poichè questi, rallentando il loro corso, lasciano depositare anche le materie più leggiere.

La parte poi più superficiale che noi coltiviamo, e che perciò chiamasi terreno vegetale, risulta dalla decomposizione dei ciottoli, frantumi e ghiare operata dall’aria, dall’acqua e dal gelo. Essa è in alcuni luoghi mista con argilla o sabbia, ed in altri costituita da puri depositi argillosi.

Oltre poi alla materia terrosa, coll’andar del tempo, si sarà formato un deposito di humus proveniente dalla decomposizione dei vegetali che pei primi naturalmente crebbero su quel terreno.

Per miglior intelligenza di quanto vi ho detto, credo di unirvi un prospetto ideale della parte più superficiale del terreno della valle del Po.