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origine del terreno coltivabile. | 189 |
piante parte della silice, dell’allumina e della calce che le compongono, troverete come una pianta possa, anche ne’ primi momenti che un terreno si dispone alla vegetazione, trovare gli elementi inorganici necessarj alla solidità della sua costituzione, mentre nell’egual tempo il suolo non solo si va arricchendo delle spoglie de’ vegetali morti, ma eziandio diviene sempre migliore per la lenta ma continua scomposizione dei ciottoli che lo costituiscono. Quando poi la vegetazione abbia già presa un certa forza ed estensione, il terreno acquista sempre più in minor tempo una maggior fertilità dallo scomporsi che fanno le molte foglie che cadono annualmente dai rami morti e caduti al suolo, e dal succedersi e scomporsi dei cespugli, delle erbe legnose, e delle cotiche erbose: in allora lo sviluppo dell’acido carbonico è maggiore, più facile la scomposizione dei ciottoli, poichè dapprima esso scioglie la silice, indi colla calce agisce sugli altri silicati di potassa, di soda e d’allumina che scompone lasciando questi materiali a profitto della costituzione vegetale; e finalmente il ferro, il quale entra come componente in molte roccie, per la sua avidità d’unirsi all’ossigeno, si disgiunge dalla rimanente massa e ne ajuta la scomposizione, come si vede comunemente accadere dei ciottoli o sassi, così detti ferrettini, quando siano esposti all’aria.
Per tal modo la vegetazione non solo aumenta la fertilità del suolo co’ suoi avanzi, fornendolo cioè di humus, ma serve anche a scomporre lentamente le ghiaje ed a ridurlo capace a sempre miglior condizione per l’agricoltura. Così, mano mano le sterili ghiaje diedero col tempo uno strato alto sufficientemente da potersi coltivare anche a cereali.
Nelle vallate poi la formazione del terreno coltivabile è ancor più facile, essendo che le pioggie e le acque correnti trascinano continuamente in basso le materie terrose staccatesi e frantumatesi sui monti, per poi deporle in basso ove esse rallentano il loro corso.